COMUNICATO STAMPA
Come era prevedibile la riunione odierna tra Regione FVG e Trenitalia non ha portato buone notizie ai viaggiatori; nonostante le rassicurazione di Trenitalia, la quale ha garantito che entro la fine del mese la situazione di disagio dovrebbe terminare, noi nutriamo forti dubbi che il Gestore sia in grado in meno di 2 settimane di interrompere questo trend negativo di cancellazioni, vista la particolare situazione emergenziale, sia sotto il profilo tecnico che delle mancanza di risorse umane disponibili.
Anche ieri si sono segnalate ben 4 soppressioni solo lungo la Udine-Tarvisio, la conta ormai della cancellazioni note è 19 da inizio anno.
E’ evidente che non si tratta solo del materiale, ma soprattutto dell’organizzazione delle risorse umane. Al contrario di quanto affermato durante l’ultimo incontro dall’ex Direttore Pettenella, la nuova turnazione del personale avviata lo scorso 11 dicembre ha peggiorato pesantemente la situazione dei disagi, atteso che la mancanza di risorse umane determina inevitabilmente cancellazioni e soppressioni di treni.
Non è quindi solo una questione tecnica legata al noto problema del materiale rotabile, ma ci sono altri motivi che determinano questi continui disservizi. Non si può sperare che l’avvento dei nuovi treni migliori la situazione, se i nuovi treni non troveranno personale sufficiente per farli correre !
Non illudiamoci e non illudiamo la gente …
I problemi strutturali sono tanti e serve indubbiamente pazienza per risolverli; purtroppo ogni qualvolta si risolve uno c’è sempre un altro che spunta … ad aprile RFI concluderà i lavori delle pensiline della stazione di Udine però al tempo stesso chiude senza motivo i servizi igienici delle stazioni minori !
In questi anni il nostro contributo è stato determinate in molteplici casi: biglietteria di Gemona, tariffa integrata Trenitalia-Saf, Stazione di Udine, problema pulizia, politica tariffaria, ecc. e vista la situazione vogliamo continuare a essere utili anche in futuro, nel rispetto reciproco dei ruoli.
Tuttavia ogni nostro sforzo deve trovare anche la corrispondente collaborazione del Gestore, il quale seppur ingessato da budget limitati, sembra assolutamente statico e incapace a ricercare soluzioni per sviluppare ed organizzare il servizio ferroviario.
Senza “l’apertura” dei veri Ferrovieri ogni sforzo risulterà vano, visto che la Regione e i Comitati Pendolari sono solamente parti del servizio, rispettivamente, concessionario e utilizzatore finale.
La mancanza di un Responsabile a tempo pieno in Friuli, atteso che il neo Direttore, Maria Giaconia, continuerà a ricoprire la propria carica anche in Veneto, comprova ulteriormente il disimpegno del Gestore nei confronti della ns. Regione, orami sempre più marginalizzata dalle scelte manageriali di Ferrovie dello Stato.
Lo scenario non è proprio allegro e siamo pienamente consci che nessuno ha a disposizione la bacchetta magica, tuttavia è necessario da subito studiare quali siano le azioni da intraprendere.
A nostro parere non sussistono più alcune delle condizioni esistenti al momento della stipula del contratto e per tali motivi è necessario provvedere ad una rinegoziazione dell’accordo, provvedendo ad inserire le dovute modifiche richieste dalla nuova realtà.
Comprendiamo la situazione dell’Assessore Riccardi, il quale oggi ha pesantemente ha criticato Trenitalia, la quale “deve garantirci il servizio ferroviario concordato, altrimenti ci considereremo liberi di trovare un altro partner ferroviario e nel frattempo di 'dirottare', purtroppo, sulla gomma, sulle autolinee, un servizio indispensabile ai lavoratori e agli studenti del Friuli Venezia Giulia. Se a febbraio, ha sottolineato Riccardi al direttore Giaconìa, perdureranno le soppressioni di treni regionali, "non potremo far altro, dopo aver informato la società ferroviaria che per i disservizi 2011 sono già state ufficialmente richieste le sanzioni pecuniarie previste dal contratto (per oltre 1 milione di euro), che il passaggio successivo sarà quello della risoluzione del contratto in essere".
Molti dubbi avanziamo sull’ipotesi di risoluzione del contratto di servizio con Trenitalia e la sostituzione integrale del servizio su ferro con quello su gomma. Questo a nostro parere determinerebbe la paralisi totale del servizio pubblico locale, già peraltro pesantemente penalizzato da criticità strutturali.
Sarebbe il caos e la fine del sistema ferroviario passeggeri in Regione.
In Italia solo il Piemonte, con l’allora Giunta Bresso, nel 2007 ha avuto il coraggio di disdettare l’accordo con Trenitalia, decidendo di bandire una gara europea per la gestione del servizio; una decisione che purtroppo è stata drammatica per l’Utenza, a tal punto che la Regione si è vista costretta a revocare il bando di gara e stipulare un nuovo contratto con le FS.
A nostro parere è necessario intervenire immediatamente con una modifica dell’attuale contratto di servizio, rinegoziando alcuni termini dell’accordo, aumentando ad esempio i parametri prestazionali e al tempo stesso premiando Trenitalia con specifici incentivi economici al raggiungimento effettivo dell’obiettivo.
Da parte nostra già con il dossier trasmesso alla Regione FVG lo scorso 07.12.2011 avevamo auspicato la modifica del calcolo degli indici di puntualità e affidabilità, oltre a prevedere una forma di ristoro – risarcimento del danno (Bonus) per i pendolari che subiscono disagi e disservizi.
BONUS AI PENDOLARI: da mesi abbiamo proposto alla Regione l’opportunità di riconoscere all’utenza pendolare uno sconto sull’abbonamento (BONUS), a fronte delle inadempienze contrattuali di Trenitalia. Tale provvedimento risulta ampiamente già applicato da altre Regioni italiane e previsto espressamente in specifiche norme contrattuali (es. Art. 20 - contratto di servizio della Lombardia).
Visto che la Regione ha comunicato ufficialmente a Trenitalia l’ammontare della sanzioni pecuniarie per il 2011, pari a 1 milione di euro circa, si provveda immediatamente a ridistribuire tale somma agli abbonati, risarcendo così almeno in parte i Pendolari di tutti i disagi patiti.
INDICE DI PUNTUALITA’: l’eventuale ritardo viene calcolato oggi all’ingresso del treno in stazione e non all’arrivo effettivo sul binario; Trenitalia risparmia così circa 1-2 minuti, certamente determinati nel raggiungimento degli obiettivi contrattuali.
Il ritardo viene inoltre calcolato all’arrivo finale del treno, ovvero da capolinea a capolinea, a prescindere dalle fermate intermedie e dai ritardi accumulati e poi eventualmente ridotti.
Opportuno a parer nostro sarebbe calcolare i ritardi non solo da capolinea a capolinea, ma per tratte significative, per ovviare al fatto che ritardi consistenti in una stazione vengano poi stemperati nei tratti successivi, anche grazie ai tempi di percorrenza abnormemente dilatati.
E’ necessario quindi proporzionare in sede contrattuale le penali al disagio effettivamente subito dai viaggiatori, ovvero legarle al singolo ed effettivo minuto di ritardo preso in ogni stazione, considerando ovviamente la frequentazione del treno per direttrice.
A tal fine auspichiamo che i prossimi indici di puntualità prevedano delle specifiche tabelle che coprano le singole direttrici e siano distinti per fascia oraria il servizio (es. fascia oraria di punta con media fra i giorni della settimana da lunedì a venerdì 6.00-9.30 / 17.00-19.30 e fascia intera giornata con media di tutti i giorni della settimana.
COSTITUZIONE DELLA CONSULTA DEGLI UTENTI FERROVIARI DEL FVG atteso che la materia non può essere approcciata per “ordine sparso”, ma necessità di un accurato studio, riteniamo ormai doverosa la costituzione di una vera e propria Consulta degli utenti Ferroviari del FVG, la quale vada ad istituzionalizzare il ruolo dei Pendolari.
Una Consulta rappresentativa dell’Utenza, garantendo il principio democratici della rappresentanza e della rappresentatività; l’organo così inteso dovrà svolgere funzioni di osservatorio in ordine alla verifica della qualità del servizio di trasporto pubblico, esprimendo pareri e proposte sulle opere o sui progetti che l’Amministrazione regionale intende attuare per il miglioramento del servizio ferroviario, promuovendo inoltre tutte le iniziative atte a migliorare la condizione dell’Utenza, con particolare riferimento a quella pendolare, per una sempre migliore funzionalità delle strutture, nonché per la promozione di iniziative volte a diffondere la cultura del trasporto pubblico come alternativa al mezzo automobilistico privato.
La Consulta è già realtà in Emilia Romagna (ove opera il C.R.U.F.E.R.), in Campania e in Piemonte (con il
neo costituito Osservatorio sul Trasporto Pubblico Locale, dove sono previste e disciplinate per legge; inoltre, il ruolo dei Pendolari risulta istituzionalizzato in altre forme anche in Lombardia e Liguria dove operano da anni Coordinamenti riconosciuti e rappresentativi dell’Utenza.
A tal fine lanciamo un ulteriore appello alla Regione affinché possa al più presto costituire l’organo consultivo da noi proposto.
Questa è la strada che a nostro parere è da percorrere per rafforzare e potenziare l’attuale partecipazione degli utenti del Friuli Venezia Giulia al processo di rinnovamento del servizio ferroviario: un contributo che sino ad oggi è risultato residuale e di scarsa rilevanza pratica, ma che in futuro grazie all’adozione di idonee e specifiche forme di cooperazione, espressamente istituzionalizzate potrebbe vedere i Comitati dei Pendolari non più come meri gruppi di protesta o gruppi di pressione, ma come parti integranti del sistema, in grado di fornire suggerimenti e aiuti a costo zero per la soluzione delle criticità quotidiane, confrontandosi con spirito di reciproca collaborazione con il Gestore e la Regione, in maniera da apportare quel contributo di qualità, che solo chi è presente ogni giorno sul campo può fornire, favorendo al tempo stesso efficienza, organizzazione e soprattutto contribuendo all’aumento degli standard qualitativi di un servizio che ad oggi risulta ancora insufficiente.