Si è svolta ieri a Tarvisio la riunione tra l’Assessore regionale ai trasporti Riccardo Riccardi e i Sindaci dell’Alto Friuli; l’incontro aveva per oggetto la situazione del trasporto ferroviario in Alto Friuli viste le problematiche e i pesanti disservizi registrati a dicembre e gennaio.
Non possiamo altro che esprimere la nostra piena soddisfazione per la sensibilizzazione dimostrata da alcune virtuose Amministrazioni Locali presenti all'incontro di ieri (Tricesimo, Artegna, Gemona del Friuli, Pontebba, Chiusaforte, Malborghetto e Tarvisio), nei confromti dei Pendolari.
Il fatto che così tanti Sindaci interessati dalla linea Pontebbana si interessino al problema, costituisce un ulteriore prova che il tema è particolarmente sentito sul terriorio, il quale richiede da tempo una maggior attenzione in ordine al servizio ferroviario.
Pubblichiamo di seguito l’articolo di oggi del Gazzettino Veneto a firma di Tiziano Gualtieri relativo all’incontro.
Dall'inizio dell'anno si è fermata a ventisei - nel 2010 erano stati venti, saliti a 35 l'anno scorso - l'ecatombe dei treni soppressi sull'Udine-Tarvisio. Almeno in questa tratta niente più convogli fantasma da domenica, come a dire che i pugni battuti sul tavolo dall'assessore Riccardo Riccardi - che aveva minacciato di stracciare il contratto di 36 milioni di euro tra Regione e Trenitalia - sono serviti a qualcosa. «Ma non abbassiamo la guardia - ha precisato lo stesso Riccardi durante il summit tenuto ieri mattina a Tarvisio con gli amministratori locali della linea ferroviaria Pontebbana - anche perché il reale problema è dovuto da un parco rotabile troppo vecchio».
E così se i pendolari della montagna possono tirare - forse - un sospiro di sollievo, ecco che arrivato ulteriori rassicurazioni per tutti. Quattro nuovi treni Vivalto tra aprile e maggio, altri otto a inizio 2013 e ben diciotto milioni di euro a disposizione per ulteriori nuovi convogli, potrebbero far tornare definitivamente il sorriso a chi si muove su ferrovia.
I sindaci dell'Alto Friuli non sembrano però fidarsi troppo e hanno insistito affinché si trovi una miglior strategia per limitare i disagi di chi preferisce muoversi con i mezzi pubblici, treno o corriera integrata che sia. Così Isabella De Monte, primo cittadino di Pontebba, ha chiesto di «migliorare le tratte brevi su gomma senza però abbandonare il treno»; quello di Artegna Aldo Daici vorrebbe una «frequenza maggiore di convogli così da trasformarli un una sorta di metropolitana leggera». Luigi Marcon, sindaco di Chiusaforte, ha puntato invece il dito contro «la difficoltà di programmare un viaggio vista l'incertezza dell'effettiva presenza di treni per il ritorno» ma ha anche chiesto di «razionalizzare le corse della SAF soprattutto nei comuni dove non ci sono più le stazioni» mentre dare le stazioni in comodato gratuito alle amministrazioni comunali «perché RFI ha dimostrato di non essere in grado di gestire questo immenso patrimonio» è stata la proposta del consigliere con delega ai trasporti per il comune di Gemona, Andrea Palese.
Tutte preoccupazioni condivise sia dal padrone di casa, il sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni che ha sottolineato come a ogni cambio di orario si verificano anche problemi sulle coincidenze «spesso non comunicate e con Trenitalia e SAF che si rimpallano ogni volta le colpe», sia dal consigliere regionale Franco Baritussio che ha chiesto a Riccardi di fare qualcosa affinché eliminando orari non funzionali per i pendolari o i viaggi troppo lunghi.
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