Apprendiamo dalla stampa (vedi articolo Il Gazzettino del 15.02.2018) che a parere della Regione “la ferrovia (Sacile-Maniago ndr) ora decolla. Soppressioni azzerate”.
Carnevale è finito e anche la pazienza degli Utenti: delle bugie dell’Assessore regionale alla mobilità Mariagrazia Santoro ormai siamo abituati, ma di essere anche presi in giro NO!
Emblematica è la risposta dell’Assessore Santoro all’interrogazione del consigliere regionale Roberto Revelant, postata sul suo profilo fb. Il consigliere ha chiesto di “conoscere il numero di passeggeri medi presenti a bordo dei 20 treni/giorno della Sacile Maniago”, nonché “il cronoprogramma con il quale la Regione intende recuperare il tempo perduto impegnandosi a strutturare un vero progetto, non solo ferroviario, ma anche turistico, che comprenda orari e tariffe in sintonia con le necessità dell’utenza”.
La mancanta risposta sul numero medio dei passeggeri trasportati, dimostra forse che è inopportuno far conoscere pubblicamente questo dato?
La Regione omette di rilevare che la puntualità entro i 5 min. (dall’11 dicembre al 3 febbraio) è tra le più basse d’Italia (81,6%), con un tasso di soppressioni da record, causato principalmente da guasti alla linea.
Affermare poi che il servizio si stia allineando agli standard medi del resto della regione ci pare "una favola da libro Cuore", visto che non passa giorno che si registrano ritardi o soppressioni.
Venerdì 9 febbraio un’anormalità di circolazione causata dal guasto a un passaggio a livello fra Budoia e Sacile ha coinvolto il R24883 Maniago-Sacile, che ha maturato un ritardo di oltre 20 min.
Martedì 13 febbraio un altro passaggio a livello a Montereale Valcellina ha causato il ritardo di 20 min. del R24893 Maniago-Sacile.
Mercoledì 14 febbraio sono stati colpiti i treni mattutini R24862 e 24864 (Sacile-Maniago) che hanno maturato ritardo facendo saltare le coincidenze bus per Spilimbergo, mentre il R24867 Maniago-Sacile ha maturato un ritardo di 12 min.
Oggi l’ennesima giornata di passione: un guasto al solito passaggio a livello di Montereale ha mandato in tilt la circolazione. Due le soppressioni R24867 (Maniago-Sacile delle 7.22), autosostituito e R24862 (Sacile-Maniago delle ore 6.34) soppresso con viaggiatori trasbordati sul successivo R24864. I R24863 (Maniago-Sacile delle ore 5.52) e R24864 (Sacile-Maniago delle ore 6.53) hanno invece maturato ritardi di 34 e 27 minuti.
Pesanti i disagi soprattutto per gli studenti, limitati grazie al personale di Trenitalia che a Sacile ha messo a disposizione una navetta per i ragazzi diretti all’ISIS Brugnera.
L’Assessore Santoro dopo aver giustificato questo fallimento come “normale rodaggio”, ora scarica la responsabilità su RFI e Trenitalia, affermando che “la riapertura della linea ferroviaria è stata operata dal Gestore dell’Infrastruttura (RFI) e dal Gestore del Servizio (Trenitalia) in tempi congrui e senza alcuna sollecitazione della Regione ad accelerare le tempistiche”.
Pare che Santoro non comprenda che gli studenti da oltre un mese arrivano in ritardo all’inizio delle lezioni, talvolta costretti a furiose corse mattutine, altre volte ad utilizzare mezzi di fortuna, perfino in taxi, mentre i pendolari-lavoratori devono timbrare il cartellino.
Si è perso completamente il senso della realtà: la mancanza di risposte sia alla petizione di 759 firme, consegnata a dicembre alla Santoro dagli studenti nel corso di una trasmissione televisiva, sia alle nostre proposte di modifica dell’orario, evidenziano un “ menefreghismo istituzionale”, ma soprattutto una mancanza di rispetto verso chi utilizza quotidianamente il treno, pagando un biglietto, perché è bene ricordare che il servizio SI PAGA !
CENSURA SUI DATI DEI PASSEGGERI: è grave che la Regione non abbia reso pubblici i dati sui passeggeri medi trasportati sulle 20 corse/giorno della Sacile-Maniago, per la quale è prevista una spesa di 2,5 milioni di euro/annui.
L’amara conclusione è che l’apertura della linea è stata un’operazione affrettata e pasticciata, dove nessuno vuole ora assumersi le proprie responsabilità.
E’ necessario ripartire da zero, con una regia all’altezza che possa coordinare in maniera efficiente le attività ferroviarie con quelle del territorio, di fatto fino ad oggi escluso da ogni tipo di scelta.
Se invece si continuerà con questo approccio, il futuro della Pedemontana del Friuli sarà molto cupo e i numeri (che oggi non si vogliono rendere noti) saranno decisivi.
MONITORAGGIO: visto che la Regione non intende rendere pubblici i dati dei passeggeri, nelle prossime settimane avvieremo un'indagine sui treni per quantificare l'Utenza e per comprendere quali siano i treni più frequentati e quali meno.
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