LETTERA APERTA
Egregio Assessore alla Mobilità Regione FVG
Egregi Sindaci dei Comuni di Sacile, Budoja, Polcenigo, Aviano, Monterale Valcellina, Maniago, Fanna, Cavasso, Meduno, Travesio, Castelnovo, Pinzano, Forgaria, Osoppo, Gemona del Friuli
Spett.le Direzione Regionale Trenitalia FVG
Spett.le
Direzione Regionale RFI
Abbiamo atteso qualche giorno, assumendo dati e testimonianze sul campo per poter svolgere una riflessione circa l’avvio del servizio ferroviario lungo la Sacile-Maniago.
Abbiamo atteso qualche giorno, assumendo dati e testimonianze sul campo per poter svolgere una riflessione circa l’avvio del servizio ferroviario lungo la Sacile-Maniago.
L’Assessore Santoro a luglio nel corso dell’incontro di presentazione del nuovo servizio fs aveva annunciato "vogliamo partire col botto" ... è così è stato!
Un avvio da incubo, che peggio non si poteva fare: lunedì sera il passaggio a livello di Ranzano si è aperto al passaggio del Minuetto, martedì una "Caporetto" con il 50% dei treni cancellati o in pesante ritardo e con passeggeri trasbordati sui bus sostitutivi.
Mercoledì si è replicato, con treni cancellati, passaggi a livello in tilt che hanno paralizzato Aviano, Montereale e bloccato la SS13 a Sacile, facendo infuriare passeggeri lasciati a piedi e senza informazioni in stazione e automobilisti bloccati in coda.
Gli studenti sono arrivati in ritardo a scuola, sia a Sacile che a Maniago, altri sono rimasti persino a piedi a causa della perdita della coincidenza bus per Spilimbergo.
Nonostante il grande impegno di RFI che sta lavorando h24 ci sono evidenti problemi all'infrastruttura. Il fatto che Trenitalia abbia previsto in via prudenziale dei bus sostitutivi in stazione, pronti nell’eventualità che l’infrastruttura vada di nuovo in tilt, dà l’idea della precarietà della situazione.
Prima di avviare il servizio era preferibile portare a termine tutti gli interventi infrastrutturali necessari a garantire la piena efficienza della ferrovia, svolgendo nel frattempo sul territorio una vera campagna informativa. Invece si è voluto inaugurare a tutti i costi - per evidenti scopi elettorali - senza pensare di risolvere le criticità che erano state – in tempi non sospetti – lamentate e preannunciate.
Così dopo la festa da favola di domenica ci si è svegliati bruscamente nella cruda realtà.
E’ emblematico che nessuno si sia assunto le proprie responsabilità e soprattutto abbia chiesto scusa agli Utenti e ai Cittadini per tutti i disagi subiti. Leggiamo invece sui giornali dichiarazioni da parte dell’Assessore Santoro di un buon avvio del servizio che si commentano da sole.
Un treno desolatamente vuoto |
Ci vorrà sicuramente del tempo e pazienza, ma serve però cambiare radicalmente metodo di lavoro e approccio se vogliamo riempire i treni.
Si ha avuto fretta, tanta e in ferrovia l’improvvisazione non è ammessa, al contrario che in politica (!) perché altrimenti questi sono i risultati.
Certi Sindaci, invece di annunciare opere faraoniche, come il Terminal studenti a Maniago, o pensare a rinominare il Minuetto, in “Freccia delle Dolomiti Friulane”, peraltro senza alcuna fantasia, dovrebbero preoccuparsi di risolvere le criticità contingenti lamentate dai propri Cittadini, garantendo ad esempio la riapertura delle sale d’aspetto delle stazioni, visto che attualmente gli utenti sono costretti ad attendere il treno al freddo e sotto la pioggia.
Tante sono state le promesse disattese dell’Assessore Santoro, che aveva annunciato la pubblicazione degli orari, delle tariffe e l’avvio della campagna informativa a fine settembre.
Invece gli orari sono stati ufficializzati il 15 novembre, le tariffe solo il 2 dicembre, mentre alcuni volantini informativi sono circolati appena 3 giorni prima dell’inaugurazione.
Ci si è concentrati unicamente ad organizzare in grande stile la festa dell’inaugurazione, senza tenere in debito conto alcune criticità che peraltro erano state ampiamente lamentate, dai passaggi a livello ad un orario non adeguato alle esigenze di mobilità del Territorio.
Prendiamo atto che non si è voluto dialogare, nonostante in maniera costruttiva vi avevamo inoltrato una proposta d’orario ancora nel luglio scorso che prevedeva 12 corse/giorno nonché una richiesta di modifica all’orario non appena ufficializzato.
Siamo stati accusati sui giornali di fomentare notizie false, quando è evidente a tutti che gli orari sono incompatibili con quelli scolastici.
Basti pensare ai casi eclatanti del Marchesini e dell’Ipsia Della Valentina di Sacile, dove le lezioni terminano rispettivamente alle 13.35 (troppo tardi per usufruire della corsa delle 13.24) e alle 16.10, lasciando solo 7 minuti agli studenti per raggiungere la stazione e salire sul treno delle 16.17.
Anche a Maniago la situazione non è rosea per gli studenti, visto che le lezioni al Torricelli si concludono alle 13.35 e alle 13.46 parte il treno … costringendo il bus navetta ad una vera corsa verso la stazione, sperando sempre di non trovare traffico o i semafori rossi durante il tragitto!
Altri errori già evidenziati riguardano le coincidenze a Sacile, in particolare quella delle 7.53 per Venezia che viene persa per appena 6 minuti, costringendo ad allungare il viaggio di quasi 1 ora.
Orari che sembrano fatti ad arte per far chiudere di nuovo la linea, quasi che il passato non abbia insegnato nulla.
Avevamo più volte messo in guardia le Istituzioni, per arrivare preparate a questo importante appuntamento, invece si è fatta una gran brutta figura.
Un pessimo inizio che purtroppo ha diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e detrattori della ferrovia, favorendo un clima di tensione che non aiuta a lavorare con serenità certamente.
Siamo certi che RFI e Trenitalia sapranno assumere i giusti correttivi per garantire funzionalità ed efficienza al servizio, anche se ora è tardi e il danno è fatto.
Auspichiamo che la Regione e i Sindaci, sulla scorta degli errori, sappiano recuperare il tempo perduto e si impegnino, non solo per organizzare feste e passerelle, ma per strutturare un vero progetto, non solo ferroviario ma anche turistico, oggi neanche abbozzato.
L’avvio di tale servizio ormai è infatti alle porte, arrivare nuovamente impreparati significherebbe mandare tutto in fumo e perdere la più grande occasione di sviluppo economico che la Pedemontana ha avuto negli ultimi 40 anni.
Serve quindi cambiare marcia, ma soprattutto un pizzico di umiltà non guasterebbe !
Distinti saluti
COMITATO PENDOLARI ALTO FRIULI
1 commento:
Sembra che nel tratto tra Maniago e Osoppo ci siano ancora da verificare le condizioni di un paio di ponti.
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