UDINE. La Regione è pronta a rivedere il contratto con Trenitalia, perché i disservizi sono troppi e non possono continuare. Non è bastata la sanzione di un milione che la Regione, come da contratto, ha inflitto alla società per i disservizi causati nel 2011. L’assessore Riccardo Riccardi guarda i dati del 2011, quelli dei primi due mesi del 2012 e si convince a prendere carta e penna per manifestare, ancora, tutto lo scontento del Friuli Vg all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Al quale Riccardi chiede un incontro urgente e non esclude di rivedere il contratto, in assenza di risposte concrete fornite dal Gruppo Fs.
A certificare quella che l’assessore chiama “situazione di estrema criticità” ci sono i numeri. Quelli che indicano in 1.552 i treni parzialmente o totalmente soppressi in Friuli Venezia Giulia nel 2011. Ma – è il dato peggiore – solo nei primi due mesi del 2012 le soppressioni hanno già raggiunto un terzo di quella quota, cioè 537 treni non transitati, dei quali circa la metà in fascia pendolari.
Stessa situazione per la linea ferroviaria Casarsa-Portogruaro dove davanti a circa il 14% dei treni non realizzati nel 2011, a gennaio e febbraio di quest’anno sono già soppressi treni corrispondenti ai un terzo di quella percentuale: sono stati 806 complessivamente nel 2011 e sono 282 nei primi 560 giorni del 2012. C’è di più. L’anno scorso è stato superato di ben tre volte il limite per l’applicazione delle penali previsto in contratto, che ha raggiunto il 2,37% delle ore di servizio programmate contro lo 0,6% “permesso” dal contratto. E nei primi due mesi del 2012 è già superato il limite dell’intero anno per le penali: 0,83% contro lo 0,6% annuo.
«A ciò – scrive Riccardi – si assommano puntuali situazioni di criticità determinate da scelte unilaterali del Gruppo Fs, come ad esempio la chiusura dei servizi igienici in alcune stazioni (peraltro giustificata sulla base di inesistenti normative europee), l’eliminazione (seppur temporanea e senza alcuna preventiva informazione) delle sedute nelle aree di attesa della stazione di Trieste, il significativo prolungarsi dei lavori di riqualificazione delle pensiline nella stazione di Udine e le citate carenze informative a bordo treno e in stazione che hanno determinato un corollario di ulteriori disagi per i viaggiatori. Altro ulteriore elemento di criticità è infine determinato dal ritardo nella consegna del nuovo materiale rotabile (4 complessi Vivalto) la cui messa in esercizio risulta contrattualmente prevista già per il dicembre del 2011 e sulla quale, a tutt’oggi e nonostante le numerose richieste, non disponiamo di informazioni certe».
Riccardi bolla quindi come «inaccettabile l’ulteriore protrarsi di tale situazione in quanto sostanzialmente lesiva del diritto alla mobilità dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. Ritengo pertanto necessaria una tempestiva e adeguata azione da parte Sua, del gruppo Fs e di Trenitalia in particolare per la risoluzione di tali criticità». L’assessore indica anche quali sono a suo avviso le cause dell’inaccettabile situazione: carenza di personale e stato del materiale rotabile.
«Pur nella specificità dei singoli casi si tratta di situazioni che hanno messo in luce una debolezza strutturale di Trenitalia che, senza adeguate misure correttive – insiste Riccardi –, rischia di protrarre e replicare nel tempo le criticità riscontrate e non consentire quindi ai cittadini di questa Regione e ai viaggiatori in generale di poter fruire dei pubblici servizi contrattualizzati nei termini attesi». Riccardi chiede un incontro urgente a Moretti «per assicurare il non ripetersi di tali situazioni e garantire – continua l’assessore – il pieno rispetto di quanto contrattualmente definito sulla realizzazione dei servizi».
Infine, l’avvertimento. «Nel caso in cui il Gruppo Fs non sia in grado di fornire adeguate risposte la Regione si riserva di avviare una ridiscussione delle prestazioni inserite nel vigente contratto di servizio ai fini – conclude Riccardi – di una rimodulazione dei servizi che Trenitalia si impegna giornalmente a fornire a fronte del corrispettivo contrattuale riconosciuto dalla Regione. L’obiettivo è assicurare regolarità, affidabilità e certezza dei servizi ferroviari ai viaggiatori e ai cittadini del Friuli Venezia Giulia» (Articolo pubblicato dal Messaggero Veneto il 06.03.2012)
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