Anche le Istituzioni locali scendono in campo richiedendo a gran voce a Ferrovie dello Stato un immediato cambio di rotta: è il caso del Sindaco di Gemona del Friuli, Paolo Urbani, che ha scritto una lettera a Regione FVG, alle Ferrovie dello Stato, oltre che per conoscenza a tutti i Sindaci dell’Alto Friuli interessati dalla linea Udine-Tarvisio.
Con la lettera il Sindaco Urbani, richiede un immediato intervento in merito alla problematica della chiusura dei servizi igienici nella stazione di Gemona del Friuli. “La chiusura in questione, - si legge nella missiva -, sembrerebbe giustificata da un’opinabile normativa europea, che impone la chiusura di tutti i servizi igienici presenti nelle stazioni minori con meno di 1000 viaggiatori in transito al giorno; normativa derogata in Friuli da FS alle stazioni con meno di 500 passeggeri. Non intendiamo entrare nel merito della normativa in parola, della quale non conosciamo né i riferimenti, né la ratio, anche se pare evidente la sua censurabilità, atteso che tutti gli utenti hanno pari diritti nel poter accedere e usufruire dei servizi essenziali, tra cui appunto un wc in stazione”.
La chiusura dei servizi igienici in stazione a Gemona ha determinato pesanti disservizi non solo agli utenti ferroviari, ma anche a quelli che utilizzano il servizio bus nel vicino Centro Intermodale e al bar-buffet della stazione.
Il Sindaco con la lettera chiede l’immediata riapertura del servizi wc, segnalando che lungo la linea Udine-Tarvisio vige la tariffa integrata Trenitalia-Saf, grazie alla quale gli utenti possono con il medesimo titolo di viaggio utilizzare sia il treno, che il bus. Tenendo conto di ciò, l’utenza del gemonese (treno + bus) consta di oltre 500 viaggiatori in transito al giorno, dato più che sufficiente a giustificare la riapertura immediata del servizi igienici.
I motivi per guardare nuovamente il treno come mezzo di spostamento abituale sono diversi, purtroppo però normative poco felici quale quella della chiusura dei servizi igienici delle stazioni minori, non rappresenta certo un viatico ideale per poter garantire un servizio moderno, oltre che costituire un brutto biglietto da visita per tutte le nostre città agli occhi dei tanti turisti carinziani e non che si serviranno del treno per raggiungere il Friuli.
Sia il consigliere Palese che il Sindaco Urbani sono concordi nell’accogliere l’invito del consigliere regionale Franco Baritussio per riunire da subito tutte le Amministrazione Locali interessate dalla tratta ferroviaria, per ricercare in comune una linea di indirizzo politico volta a migliorare la cooperazione fra le Istituzioni, atteso che solo facendo sistema e al tempo stesso monitorando i problemi presenti sul territorio si potrà migliorare la qualità, garantendo agli utenti una più facile accessibilità al servizio
Con la lettera il Sindaco Urbani, richiede un immediato intervento in merito alla problematica della chiusura dei servizi igienici nella stazione di Gemona del Friuli. “La chiusura in questione, - si legge nella missiva -, sembrerebbe giustificata da un’opinabile normativa europea, che impone la chiusura di tutti i servizi igienici presenti nelle stazioni minori con meno di 1000 viaggiatori in transito al giorno; normativa derogata in Friuli da FS alle stazioni con meno di 500 passeggeri. Non intendiamo entrare nel merito della normativa in parola, della quale non conosciamo né i riferimenti, né la ratio, anche se pare evidente la sua censurabilità, atteso che tutti gli utenti hanno pari diritti nel poter accedere e usufruire dei servizi essenziali, tra cui appunto un wc in stazione”.
La chiusura dei servizi igienici in stazione a Gemona ha determinato pesanti disservizi non solo agli utenti ferroviari, ma anche a quelli che utilizzano il servizio bus nel vicino Centro Intermodale e al bar-buffet della stazione.
Il Sindaco con la lettera chiede l’immediata riapertura del servizi wc, segnalando che lungo la linea Udine-Tarvisio vige la tariffa integrata Trenitalia-Saf, grazie alla quale gli utenti possono con il medesimo titolo di viaggio utilizzare sia il treno, che il bus. Tenendo conto di ciò, l’utenza del gemonese (treno + bus) consta di oltre 500 viaggiatori in transito al giorno, dato più che sufficiente a giustificare la riapertura immediata del servizi igienici.
La chiusura dei servizi wc determina un grave disservizio non solo agli utenti, ma anche all’attività del bar-buffet della stazione, in quanto la mancanza del wc pregiudica in maniera significativa le condizioni minime per lo svolgimento dell’attività del bar, i cui locali sono peraltro di proprietà di FS.
A prendere posizione è anche il consigliere comunale delegato ai trasporti Andrea Palese, voce storica dei pendolari gemonesi, il quale esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione in cui versa il servizio offerto da Trenitalia: “i recenti episodi di soppressioni e ritardi verificati lungo la linea Pontebbana, denunciati a più riprese dall’Utenza uniti a queste decisioni assurde di RFI di chiudere i servizi igienici nella stazioni minori, denotano il totale disinteresse di FS per il trasporto regionale in Friuli”.
Gli Amministratori gemonesi rilevano che “nonostante i grandi sforzi e l’impegno costante della Regione FVG, si assiste purtroppo ad una preoccupante diminuzione della qualità del servizio offerto, che di fatto determina con cadenza quasi quotidiana disagi ai tanti viaggiatori gemonesi e non, che usufruiscono il treno per i propri spostamenti. L’Assessore Riccardi, che in passato ha già dimostrato di saper operare con tempestività e sensibilità, speriamo sappia ricercare le soluzioni necessarie per poter offrire all’utenza un servizio decoroso ed efficiente. Per questo motivo non si possono dimenticare gli importanti risultati già raggiunti, ottenuti anche grazie alla mobilitazione dell’utenza e del Comitato Pendolari Alto Friuli in particolare, quali la riapertura della biglietteria e l’adeguamento delle tariffe del sistema integrato Trenitalia-Saf, che ha permesso un risparmio annuo effettivo di circa 80 euro per ogni abbonato gemonese”.
L’impegno volto a potenziare la linea Pontebbana è concreto, basti pensare che nel prossimo giugno grazie al Progetto UE denominato MICOTRA, l’offerta del servizio verrà potenziata con 4 nuovi collegamenti transfrontalieri Udine-Villach, i quali offriranno al nostro territorio un’occasione di sviluppo economico, sia sotto la prospettiva turistica che socio-culturale. I motivi per guardare nuovamente il treno come mezzo di spostamento abituale sono diversi, purtroppo però normative poco felici quale quella della chiusura dei servizi igienici delle stazioni minori, non rappresenta certo un viatico ideale per poter garantire un servizio moderno, oltre che costituire un brutto biglietto da visita per tutte le nostre città agli occhi dei tanti turisti carinziani e non che si serviranno del treno per raggiungere il Friuli.
Sia il consigliere Palese che il Sindaco Urbani sono concordi nell’accogliere l’invito del consigliere regionale Franco Baritussio per riunire da subito tutte le Amministrazione Locali interessate dalla tratta ferroviaria, per ricercare in comune una linea di indirizzo politico volta a migliorare la cooperazione fra le Istituzioni, atteso che solo facendo sistema e al tempo stesso monitorando i problemi presenti sul territorio si potrà migliorare la qualità, garantendo agli utenti una più facile accessibilità al servizio
1 commento:
Avessero tutti le idee chiare come Palese non saremmo in questa situazione.
Mario Z.
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