Dopo Gemona il viaggio alla scoperta delle stazioni della tratta Pontebbana, tocca Venzone, la quale contende a Tricesimo San Pelagio il poco invidiabile record di peggior stazione della linea.
L'impianto fu inaugurato il 18 dicembre 1876, quando venne aperto il tratto che collegava la stazione di Gemona del Friuli con quella di Carnia; durante il disastroso terremoto del 1976 la stazione fu distrutta completamente e poi ricostruita con l’avvento della nuova linea ferrata Pontebbana.
Oggi la stazione conta un transito giornaliero di circa 40/60 passeggeri (dati Comitato Pendolari Alto Friuli sondaggio novembre 2009).
Il giudizio complessivo sulla stazione è: GRAVEMENTE INSUFFICIENTE
La struttura e i servizi offerti risultano insufficienti rispetto alle necessità dell’utenza. Vi è la necessità di urgenti interventi strutturali volti a migliorare l’accessibilità e la fruibilità della struttura (es. mancanza di una sala d’aspetto, di servizi wc e di una biglietteria automatica).
La pagella di Venzone
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Giudizio
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Servizio
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Presente
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Non presente
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Buono
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Sufficiente
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Insufficiente
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Biglietteria con operatore
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Biglietteria self service
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Ufficio informazioni
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Sala d’aspetto
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Wc
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Sicurezza
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Tunnel di accesso ai binari
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Pulizia
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Parcheggio esterno
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Rastrelliere biciclette
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Descrizione: la stazione risulta remotizzata e non custodita.
L’edificio principale è attualmente adibito in maniera promiscua sia a magazzino di attrezzature ferroviarie, che ad accesso al pubblico.
L’accesso al pubblico è tuttavia consentito solo nel sottoportico di accesso al tunnel, il quale risulta l’unico riparo utile. Qui i passeggeri trovano parzialmente riparo dalle intemperie, visto che d’inverno tale spazio non risulta riscaldato.
Il tunnel di accesso ai binari risulta spesso oggetto di atti di vandalismo.
I servizi wc sono chiusi e non utilizzabili da tempo.
L’informazione risulta garantita da due monitor posti in prossimità dei binari, nonché da una bacheca su cui sono affissi gli orari cartacei dei treni e altri avvisi. All’interno della stazione non vi sono emettitrici automatiche: il punto vendita più vicino è distante oltre 500 mt. dalla stazione.
Il parcheggio esterno alla stazione risulta accettabile, anche se non curato nei particolari (mancano la segnaletica orizzontale e le rastrelliere per le biciclette).
IL PROBLEMA DELLA SALA D’ASPETTO: Il Comitato con lettera di data 29.03.2011 ha denunciato lo stato di degrado e di abbandono in cui versa l’impianto di Venzone, non ottenendo tuttavia una risposta da parte dell’Amministrazione Comunale, né da RFI, proprietaria della struttura.
Con tale missiva invitavamo l’Amministrazione Comunale a farsi parte attiva per sensibilizzare le Autorità competenti per ricercare una soluzione, atteso che oggi il servizio offerto risulta assolutamente insufficiente e non confacente alle necessità di un importante centro turistico qual è Venzone.
Sono passati oramai molti anni da quando la stazione è stata privata della biglietteria, della sala d'attesa e perfino dei servizi igienici, locali tutti posti sotto chiave da parte della proprietaria R.F.I. Spa, dal momento che la stazione stessa è stata remotizzata.
Oggi, l’unico posto che fornisce ai passeggeri un riparo - seppur precario - è dato dal sottopasso di accesso ai binari: chiaramente il periodo invernale risulta la stagione che provoca maggiori difficoltà e disagi, ma anche nelle giornate piovose e ventose, i Pendolari sono relegati a sostare come “topi in una trappola” nell'angusto cunicolo del tunnel.
L'assenza totale di un riparo decoroso, degno dei nostri tempi, dotato di termosifoni/condizionatori, di servizi wc e porte ai varchi d'accesso, relegano questa stazione ad un livello assolutamente inadeguato, considerata la valenza turistica della Cittadina, la quale, grazie a quattro nuovi collegamenti transfrontalieri previsti dal Progetto comunitario MICOTRA, verrà collegata dal prossimo 1 giugno con la vicina Austria.
Non va sottovalutata inoltre la presenza della caserma, che ospita centinaia di militari provenienti da altre Regioni italiane anche molto distanti: si tratta senza dubbio di un bacino d'utenza non indifferente.
Per questi motivi, riteniamo indispensabile che le Autorità competenti si facciano carico della questione, affinché si possa garantire agli utenti di Venzone un servizio decoroso, permettendo loro di accedere alla sala d’attesa, la quale dovrà essere dotata di un erogatore automatico di biglietti (oggi assente).
A tal fine segnaliamo che a breve Trenitalia dovrebbe installare una nuova e moderna biglietteria self service Fast Ticket, già operativa a Tricesimo e Tarvisio, risolvendo così ogni problema legato all'emissione dei titoli di viaggio. La nuova emettitrice permetterà l’acquisto di tutti i titoli di viaggio sia regionali, che nazionali, anche mediante il pagamento di carte di debito bancomat e carte di credito.
L’arrivo della biglietteria tuttavia è un risultato da ascriversi all’attività del nostro Comitato, che da oltre un anno e mezzo richiedeva l’installazione di un erogatore self service per far fronte alle esigenze dell’Utenza di Venzone e non.
Gli episodi di vandalismo, sia al tunnel che ad altre parti della struttura ferroviaria, vista anche la zona isolata, richiederebbe una maggior attenzione da parte delle Istituzioni, per garantire la sicurezza sia delle persone, che dei beni mobili a rischio (es. le automobili dei viaggiatori parcheggiate). A tal fine rileviamo che un adeguato sistema di videosorveglianza collegato a una centrale operativa, in grado di garantire una vigilanza costante del parcheggio e degli altri punti più significativi della stazione, potrebbe essere un valido deterrente, efficacie a scoraggiare eventuali malintenzionati.
Da ultimo un invito all’Amministrazione Comunale a partecipare attivamente all’Operazione Stazioni Minori, e in particolare a sensibilizzare RFI spa, proprietaria della struttura, a cedere a titolo gratuito parte dei locali della stazione oggi non utilizzati, per destinarli ad attività sociali o associative, soprattutto in prospettiva turistica, viste le particolari peculiarità di Venzone.
Questo è già successo e con un certo successo in altre realtà, dove con il minimo impiego di risorse e l’utilizzo del volontariato dato dalle realtà associative locali, si è potuto restituire alla Comunità una struttura importante come la stazione, garantendo al tempo stesso una costante presenza e soprattutto una manutenzione ordinaria dell’immobile, che altrimenti sarebbe destinato all’inevitabile abbandono.