COMUNICATO STAMPA
Come era prevedibile la riunione odierna tra Regione FVG e Trenitalia non ha portato buone notizie ai viaggiatori; nonostante le rassicurazione di Trenitalia, la quale ha garantito che entro la fine del mese la situazione di disagio dovrebbe terminare, noi nutriamo forti dubbi che il Gestore sia in grado in meno di 2 settimane di interrompere questo trend negativo di cancellazioni, vista la particolare situazione emergenziale, sia sotto il profilo tecnico che delle mancanza di risorse umane disponibili.
Anche ieri si sono segnalate ben 4 soppressioni solo lungo la Udine-Tarvisio, la conta ormai della cancellazioni note è 19 da inizio anno.
E’ evidente che non si tratta solo del materiale, ma soprattutto dell’organizzazione delle risorse umane. Al contrario di quanto affermato durante l’ultimo incontro dall’ex Direttore Pettenella, la nuova turnazione del personale avviata lo scorso 11 dicembre ha peggiorato pesantemente la situazione dei disagi, atteso che la mancanza di risorse umane determina inevitabilmente cancellazioni e soppressioni di treni.
Non è quindi solo una questione tecnica legata al noto problema del materiale rotabile, ma ci sono altri motivi che determinano questi continui disservizi. Non si può sperare che l’avvento dei nuovi treni migliori la situazione, se i nuovi treni non troveranno personale sufficiente per farli correre !
Non illudiamoci e non illudiamo la gente …
I problemi strutturali sono tanti e serve indubbiamente pazienza per risolverli; purtroppo ogni qualvolta si risolve uno c’è sempre un altro che spunta … ad aprile RFI concluderà i lavori delle pensiline della stazione di Udine però al tempo stesso chiude senza motivo i servizi igienici delle stazioni minori !
In questi anni il nostro contributo è stato determinate in molteplici casi: biglietteria di Gemona, tariffa integrata Trenitalia-Saf, Stazione di Udine, problema pulizia, politica tariffaria, ecc. e vista la situazione vogliamo continuare a essere utili anche in futuro, nel rispetto reciproco dei ruoli.
Tuttavia ogni nostro sforzo deve trovare anche la corrispondente collaborazione del Gestore, il quale seppur ingessato da budget limitati, sembra assolutamente statico e incapace a ricercare soluzioni per sviluppare ed organizzare il servizio ferroviario.
Senza “l’apertura” dei veri Ferrovieri ogni sforzo risulterà vano, visto che la Regione e i Comitati Pendolari sono solamente parti del servizio, rispettivamente, concessionario e utilizzatore finale.
La mancanza di un Responsabile a tempo pieno in Friuli, atteso che il neo Direttore, Maria Giaconia, continuerà a ricoprire la propria carica anche in Veneto, comprova ulteriormente il disimpegno del Gestore nei confronti della ns. Regione, orami sempre più marginalizzata dalle scelte manageriali di Ferrovie dello Stato.
Lo scenario non è proprio allegro e siamo pienamente consci che nessuno ha a disposizione la bacchetta magica, tuttavia è necessario da subito studiare quali siano le azioni da intraprendere.
A nostro parere non sussistono più alcune delle condizioni esistenti al momento della stipula del contratto e per tali motivi è necessario provvedere ad una rinegoziazione dell’accordo, provvedendo ad inserire le dovute modifiche richieste dalla nuova realtà.
Comprendiamo la situazione dell’Assessore Riccardi, il quale oggi ha pesantemente ha criticato Trenitalia, la quale “deve garantirci il servizio ferroviario concordato, altrimenti ci considereremo liberi di trovare un altro partner ferroviario e nel frattempo di 'dirottare', purtroppo, sulla gomma, sulle autolinee, un servizio indispensabile ai lavoratori e agli studenti del Friuli Venezia Giulia. Se a febbraio, ha sottolineato Riccardi al direttore Giaconìa, perdureranno le soppressioni di treni regionali, "non potremo far altro, dopo aver informato la società ferroviaria che per i disservizi 2011 sono già state ufficialmente richieste le sanzioni pecuniarie previste dal contratto (per oltre 1 milione di euro), che il passaggio successivo sarà quello della risoluzione del contratto in essere".
Molti dubbi avanziamo sull’ipotesi di risoluzione del contratto di servizio con Trenitalia e la sostituzione integrale del servizio su ferro con quello su gomma. Questo a nostro parere determinerebbe la paralisi totale del servizio pubblico locale, già peraltro pesantemente penalizzato da criticità strutturali.
Sarebbe il caos e la fine del sistema ferroviario passeggeri in Regione.
In Italia solo il Piemonte, con l’allora Giunta Bresso, nel 2007 ha avuto il coraggio di disdettare l’accordo con Trenitalia, decidendo di bandire una gara europea per la gestione del servizio; una decisione che purtroppo è stata drammatica per l’Utenza, a tal punto che la Regione si è vista costretta a revocare il bando di gara e stipulare un nuovo contratto con le FS.
A nostro parere è necessario intervenire immediatamente con una modifica dell’attuale contratto di servizio, rinegoziando alcuni termini dell’accordo, aumentando ad esempio i parametri prestazionali e al tempo stesso premiando Trenitalia con specifici incentivi economici al raggiungimento effettivo dell’obiettivo.
Da parte nostra già con il dossier trasmesso alla Regione FVG lo scorso 07.12.2011 avevamo auspicato la modifica del calcolo degli indici di puntualità e affidabilità, oltre a prevedere una forma di ristoro – risarcimento del danno (Bonus) per i pendolari che subiscono disagi e disservizi.
BONUS AI PENDOLARI: da mesi abbiamo proposto alla Regione l’opportunità di riconoscere all’utenza pendolare uno sconto sull’abbonamento (BONUS), a fronte delle inadempienze contrattuali di Trenitalia. Tale provvedimento risulta ampiamente già applicato da altre Regioni italiane e previsto espressamente in specifiche norme contrattuali (es. Art. 20 - contratto di servizio della Lombardia).
Visto che la Regione ha comunicato ufficialmente a Trenitalia l’ammontare della sanzioni pecuniarie per il 2011, pari a 1 milione di euro circa, si provveda immediatamente a ridistribuire tale somma agli abbonati, risarcendo così almeno in parte i Pendolari di tutti i disagi patiti.
INDICE DI PUNTUALITA’: l’eventuale ritardo viene calcolato oggi all’ingresso del treno in stazione e non all’arrivo effettivo sul binario; Trenitalia risparmia così circa 1-2 minuti, certamente determinati nel raggiungimento degli obiettivi contrattuali.
Il ritardo viene inoltre calcolato all’arrivo finale del treno, ovvero da capolinea a capolinea, a prescindere dalle fermate intermedie e dai ritardi accumulati e poi eventualmente ridotti.
Opportuno a parer nostro sarebbe calcolare i ritardi non solo da capolinea a capolinea, ma per tratte significative, per ovviare al fatto che ritardi consistenti in una stazione vengano poi stemperati nei tratti successivi, anche grazie ai tempi di percorrenza abnormemente dilatati.
E’ necessario quindi proporzionare in sede contrattuale le penali al disagio effettivamente subito dai viaggiatori, ovvero legarle al singolo ed effettivo minuto di ritardo preso in ogni stazione, considerando ovviamente la frequentazione del treno per direttrice.
A tal fine auspichiamo che i prossimi indici di puntualità prevedano delle specifiche tabelle che coprano le singole direttrici e siano distinti per fascia oraria il servizio (es. fascia oraria di punta con media fra i giorni della settimana da lunedì a venerdì 6.00-9.30 / 17.00-19.30 e fascia intera giornata con media di tutti i giorni della settimana.
COSTITUZIONE DELLA CONSULTA DEGLI UTENTI FERROVIARI DEL FVG atteso che la materia non può essere approcciata per “ordine sparso”, ma necessità di un accurato studio, riteniamo ormai doverosa la costituzione di una vera e propria Consulta degli utenti Ferroviari del FVG, la quale vada ad istituzionalizzare il ruolo dei Pendolari.
Una Consulta rappresentativa dell’Utenza, garantendo il principio democratici della rappresentanza e della rappresentatività; l’organo così inteso dovrà svolgere funzioni di osservatorio in ordine alla verifica della qualità del servizio di trasporto pubblico, esprimendo pareri e proposte sulle opere o sui progetti che l’Amministrazione regionale intende attuare per il miglioramento del servizio ferroviario, promuovendo inoltre tutte le iniziative atte a migliorare la condizione dell’Utenza, con particolare riferimento a quella pendolare, per una sempre migliore funzionalità delle strutture, nonché per la promozione di iniziative volte a diffondere la cultura del trasporto pubblico come alternativa al mezzo automobilistico privato.
La Consulta è già realtà in Emilia Romagna (ove opera il C.R.U.F.E.R.), in Campania e in Piemonte (con il
neo costituito Osservatorio sul Trasporto Pubblico Locale, dove sono previste e disciplinate per legge; inoltre, il ruolo dei Pendolari risulta istituzionalizzato in altre forme anche in Lombardia e Liguria dove operano da anni Coordinamenti riconosciuti e rappresentativi dell’Utenza.
A tal fine lanciamo un ulteriore appello alla Regione affinché possa al più presto costituire l’organo consultivo da noi proposto.
Questa è la strada che a nostro parere è da percorrere per rafforzare e potenziare l’attuale partecipazione degli utenti del Friuli Venezia Giulia al processo di rinnovamento del servizio ferroviario: un contributo che sino ad oggi è risultato residuale e di scarsa rilevanza pratica, ma che in futuro grazie all’adozione di idonee e specifiche forme di cooperazione, espressamente istituzionalizzate potrebbe vedere i Comitati dei Pendolari non più come meri gruppi di protesta o gruppi di pressione, ma come parti integranti del sistema, in grado di fornire suggerimenti e aiuti a costo zero per la soluzione delle criticità quotidiane, confrontandosi con spirito di reciproca collaborazione con il Gestore e la Regione, in maniera da apportare quel contributo di qualità, che solo chi è presente ogni giorno sul campo può fornire, favorendo al tempo stesso efficienza, organizzazione e soprattutto contribuendo all’aumento degli standard qualitativi di un servizio che ad oggi risulta ancora insufficiente.
15 commenti:
Mi auguro che l'Assessore Riccardi stia soltanto facendo la voce grossa con Trenitalia.
Pensare di risolvere il contratto con Trenitalia e sostituire il trasporto su ferro con quello su gomma è impensabile.
Vorrebbe dire paralizzare la regione e marginalizzare il nostro territorio già abbastanza penalizzato per la mancanza di servizi di trasporto veloci.
20.000 pendolari friulani che viaggiano ogni giorno con il treno dovrebbero prendere il bus.
Domanda: ci sono bus sufficienti ? Alemeno 400 a spanne ...
Mi pare che si stia perdendo il lume della ragione. Serve altro ragazzi ...
Giustamente il Comitato Alto Friuli segnala egregiamente i disservizi patiti sulla linea Udine-Tarvisio, con puntualità encomiabile. Devo aggiungere che ben più gravi sono i disagi patiti sulla Udine-Venezia, dove quotidianamente vengono soppressi anche otto treni, talvolta. La situazione è davvero non più sostenibile e concordo pienamente con quanto scritto: l'ing. Pettenella parlava di nuova turnazione (ovvero: "maggiore utilizzo" del personale esistente). I risultati disastrosi sono gli occhi di tutti e non so se si tratti solo di "non voler rinunciare ai privilegi" da parte dei ferrovieri. Se è vero, infatti, che le numerose soppressioni di fine 2011 sono state aggravate dalla necessità di far godere delle ferie arretrate al personale (come riportato da stampa locale), ciò vorrebbe dire che il personale è semplicemente insufficiente. Il godimento di un diritto fondamentale (peraltro irrinunciabile dal lavoratore), le ferie, non può precludere lo svolgimento del servizio: è questo un chiaro indizio che il problema non è solo il materiale rotabile, anzi - come personalmente temo da tempo - è un problema minore rispetto alla mancanza di personale e/o alla relativa organizzazione.
Infine, circa la risoluzione del contratto: l'assessore fa benissimo a fare la voce grossa, anche se la risoluzione è effettivamente non attuabile. Molto più attuabile è, per il futuro, alla scadenza del nuovo contratto stipularne uno nuovo con altro gestore, dopo gara europea. Pare che nell'ambito delle liberalizzazioni che saranno introdotte dal governo Monti vi sarà un incentivo alle regioni che NON affideranno il servizio alla sola Trenitalia ma valuteranno anche altri operatori: la notizia merita verifiche e approfondimenti.
Continuerò a seguire anch'io la vicenda. Un caro saluto a tutti.
Temo che l'obiettivo finale di Trenitalia, sia quello di creare società ex-novo a cui affidare la gestione del tpl, Trenord in Lombardia docet.
Daniele Martina
@Daniele: anche noi temiamo che questo sia l'obiettivo finale, trasferendo sulle regioi il costo del servizio.
In altre regioni si sono create nuove società compartecipate dalle regioni, come in Veneto con Sistemi Terriotirali srl (Trenitalia 50% e Regione Veneto 50%) o FER srl in Emilia Romagna, società praticamente pubblica.
In Friuli esiste FUC ...
La risoluzione del contratto con Trenitalia è semplicemente una follia, anche se solo temporanea in attesa della gara europea per dare in gestione il servizio.
Questo potrebbe comportare mesi e mesi vista la lentezza delle procedure. Il caso del Piemonte dovrebbe insegnare qualcosa o no ?
Sarebbe la fine del servizio ferroviario regionale in Friuli, nonchè comporterebbe il totale isolamento dela ns. regione verso il resto del Paese.
Alcune riflessioni:
1) è impensabile trasferire sulla gomma le corse del trasporto ferroviario. Trasportare su bus 20.000 pendolari al giorno richiederebbe, ben che vada almeno 500 bus ... senza pensare alle conseguenze che questo aumento di tlp su gomma determinerebbe sull'inquinamento atmosferico.
2) che fine farebbe poi l'investimento di 50 milioni di euro fatto dalla regione fvg per l'acquisto dei nuovi treni ?
3) e gli adddetti di Trenitalia, li licenziamo o li mettia a fare gli autisti dei bus sostitutivi?
Serve recuperare il lume della ragione come detto da Andrea nel post sopra e sperare che finalmente la situazione si sblcchi grazie alle vere liberalizzazioni cercando d organizzare il servizio con buon senso.
Finché la rete e la gestione del servizio resteranno nelle mani di FS, mediante RFI e Trenitalia non sarà possibile fare grossi passi avanti ... purtroppo !
@Simone: perchè se i disagi sulla UD-VE sono ben peggori nessuno si ribella ?
Credo che l'esempio dei ragazzi che danno vita al Comitato Alto Friuli sia unico in regione.
Grazie ad alcuni di loro in particolare si sono raggiunti risultati importati, non solo segnalazionei di ritardi.
Ora viaggio con un altro treno la mattina e non vedo più il "gruppo dei capi", ma ti posso assicurare che grazie al lavoro di queste persone si è potuta riaprire la biglietteria di gemona, abolire la maggiorazione tariffaria della SAF con una riduzione di 80 euro ad abbonato, senza pensare quello che hanno combinato nel caso della stazione di udine, dove sono stati semplicemente fantastici, costringendo FS a rifare tutte le pensiline, facendo capitolare politici e dirigenti.
Non capisco perchè, se da altre parti, il disagio è così grave, non riescono ad organizzarsi protestando in maniera efficacie. L'unione fa la forza o sbaglio?
Roberta S.
Ho letto ora la newsletter. Treni sostituiti con bus ?
Ci vada l'assessore con la corriera e ci lasci a noi la sua bella auto blu !
E' ora di finarla con queste str****** ! Si vergognino tutti
S.G.
1 milione di multe a Trenitalia!
Se siamo in 20.000 abbonati si ridistribuisca la multa nella forma del bonus con 50 euro ad abbonato, o non facendo pagare l'abbonamneto per un mese.
E' tanto difficile ? Basta copiare quello che fanno le altre Regioni da anni.
Serve solo buona volontà.
Paolo
Ma i politici hanno scoperto ora l'acqua calda?
E' come la crisi economica che non esisteva secondo alcuni dei nostri governanti, e poi ...
@Roberta S. (anonimo) Cara Roberta, ti ringrazio per quello che scrivi ma purtroppo non corrisponde al vero. Il Comitato Alto Friuli, cui riconosco il merito di più azioni intraprese, non è l'unico ad operare nella nostra regione per esporre le lamentele e protestare con veemenza (ti basterà leggere i giornali locali per venirne a capo). Per quanto riguarda me, devo dire che - nel mio (poco) tempo libero - ho scritto e scrivo costantemente una gran mole di messaggi di posta elettronica a titolo personale, peraltro ponderosi, all'indirizzo della Regione (non scrivo più - o quasi - a Trenitalia in quanto non lo ritengo un interlocutore corretto e preferisco che sia la Regione, se ritiene opportuno, a portare avanti le doglianze). Non tutti hanno strumenti di visibilità, io non saprei neppure come fare pubblicare un mio scritto dalla stampa locale. La riapertura della biglietteria di Gemona (diecimila abitanti e pochi treni) è per me un passo indietro, in un certo senso: nell'epoca di internet (faccio il mio abbonamento da anni on line) mantenere personale e struttura in funzione per un piccolo paese è una battaglia di retroguardia, specie se poi... ci sono pochissimi treni sulla linea (ed è questo, forse, un problema maggiore!). E' comunque un risultato utile, però, anche se non "educa" i viaggiatori a modernizzarsi nell'approvvigionamento dei titoli di viaggio: e io sono sempre a favore di chi, in un modo o nell'altro, sostenga il treno e la sua migliore fruizione e per questo ringrazio il Comitato anche per le battaglie che condivido meno (io sono un sostenitore dell'integrazione tariffaria e vettoriale, dove possibile).
Resta inteso, comunque, che fra noi - che patiamo disagi e amiamo il treno - eventuali "gare" di risultato non avrebbero senso: operiamo tutti nella stessa direzione, ovvero poterci servire di un servizio pubblico valido.
Aggiungo, poi, che sicuramente l'unione fa la forza: ma è più facile risolvere piccoli problemi su una "piccola" linea con pochi "piccoli" treni e con un movimento passeggeri, in definitiva, non elevato. Si tratta di localismi (non in senso dispregiativo), non di modelli applicabili a tutte le realtà (...purtroppo).
@altri: mi sembra una discussione bizantina quella sulla risoluzione del contratto e sulle sue conseguenze. E' evidente che si è trattato di una minaccia non attuabile in concreto e nessuno ha mai pensato realmente di spostare l'utenza sui bus (anche se Trenitalia, di fatto, lo sta facendo in parte con le numerose corse "autosostituite"). E' mio parere che l'assessore abbia cercato di fare la voce grossa con le possibili "minacce" a disposizione e, onestamente, non mi dispiace che l'abbia fatto. Parimenti non sono spaventato dalla "regionalizzazione" del trasporto locale: il costo del servizio è già, infatti, in capo alle Regioni, di guisa che non ci sia da preoccuparsi che vi venga "trasferito".
Personalmente sono convinto che una società regionale, foss'anche perlopiù pubblica (non dimentichiamo che anche l'azionista di Trenitalia è pubblico!), specie in una regione autonoma particolarmente "efficiente" come la nostra, non sarebbe certo una sventura.
Cordiali saluti a tutti.
@Simone: “La riapertura della biglietteria di Gemona (diecimila abitanti e pochi treni) è per me un passo indietro, in un certo senso: nell'epoca di internet (faccio il mio abbonamento da anni on line) mantenere personale e struttura in funzione per un piccolo paese è una battaglia di retroguardia, specie se poi... ci sono pochissimi treni sulla linea (ed è questo, forse, un problema maggiore!)”
Sono allibita nel leggere queste parole.
Non so dove tu viva a certamente la realtà dell’Alto Friuli non la conosci affatto.
1) Se non sbaglio è impossibile acquistare o line gli abbonamenti integrati Trenitalia-SAF, fine a dicembre 2011 era così.
2) Ti domando come è possibile che una persona anziana o ancor peggio un diversamente abile riesca ad accedere ai titoli d viaggio i queste condizioni: è notorio che non tutti navigano su internet mentre in stazione Trenitalia mette a disposizione dell’utenza biglietterie self service modernissime e di facile utilizzo come le ETF500 risalenti a fine anni ’80 !
3) Criticare la riapertura della biglietteria di Gemona o meglio ritenere tale un passo indietro una battaglia da retroguardia … beh mi lascia basita. Gemona è un centro intermodale che attrae oltre 30.000 persone provenienti dai paesi contermini. Ti ricordo che è polo scolastico con oltre 1000 studenti, sede dell’Università di Scienze Motorie e di vari uffici e attività. La biglietteria è sempre esistita da quando è arrivata la ferrovia e costituisce un punto strategico sia per chi viaggia in treno, sia per chi viaggia in bus visto che l’autostazione è posta a pochi metri dalla ferrovia
4) Non si può giudicare un movimento di retroguardia senza conoscere i motivi di questa protesta. E’ evidente che tu non consoci nulla dei nostri problemi, che sono in parte differenti rispetto a quelli degli altri. Basti pensare che per oltre 10 anni i signori di Trenitalia-Saf hanno rubato dalle nostre tasche oltre 80 euro l’anno! perché? La tariffa integrata era calcolata sulle fasce dei bus e non su quelle del treno, a prescindere che uno utilizzi l’uno o l’altro mezzo. Tu sei un sostenitore dell’integrazione vettoriale ? bene ma con equità però ! E’ semplice parlare quando sono gli altri a pagare con il loro portafoglio …
5) Altro che battaglie da retroguardia, questo è un vanto per il nostro territorio grazie anche a Sindaci sempre attenti alle problematiche. Proprio oggi sul giornale il sindaco di Gemona chiede a RFI e regione di riaprire i bagni in stazione ? Battaglia da retroguardia anche quella? Non trovi civile che un utente gemonese possa usufruire dei servizi come un utente udinese ?
Prima di giudicare, ti chiedo di informarti bene sulle problematiche del nostro territorio.
Sui meriti del Comitato non credo che sia una gara, ma di certo qui ci sono persone che hanno lavorato sodo, un vero esempio per tutti.
Roberta S.
@Roberta S. (anonimo) Cara Roberta, mi spiace che le mie parole ti abbiano irritata, evidentemente sarò stato inopportuno. Non intendo ribattere punto-punto (anche se sarebbe giusto) perchè questo utile spazio non diventi un battibecco fra noi, che toglie spazio ad altri. Per la verità non ho mai criticato l'azione del Comitato e potrai desumerlo anche dal primo messaggio, al quale però tu avevi risposto attaccando la presunta inerzia degli altri (chi?). Il senso delle mie parole era semplicemente questo: magari i problemi delle linee regionali (tutte) potessero risolversi con la riapertura di una biglietteria, siamo realmente al tracollo. A me farebbe piacere che non una, ma tutte le stazioni tornassero ad essere dotate di biglietteria, personale e giardini fioriti: evidentemente ciò non potrà più essere, per indubbi motivi di risorse finanziarie e di costo del lavoro, e mi sono permesso di scrivere che per me le priorità sono altre. Sui bagni sono perfettamente d'accordo non solo per Gemona, ovviamente, fermo restando che non possiamo neanche pensare che Gemona abbia gli stessi servizi di Udine o che Udine, in proporzione, abbia gli stessi servizi di Torino Porta Nuova (...magari ne avrà di diversi e migliori, chissà!).
Sono abituato a (cercare di) guardare ai problemi in un'ottica più "globale": i tuoi problemi ferroviari così come quelli degli amici casarsesi (per fare un esempio) sono anche i miei problemi e li sento come tali (e non è vero che non ne ho conoscenza, non puoi saperlo!), così come credo sia giusto che i problemi delle altre linee siano sentiti da tutti come propri. Sulla Udine-Tarvisio l'integrazione era mal concepita, ma quanti vorrebbero prendere anche l'autobus urbano una volta giunti a Trieste con il proprio abbonamento (pagando qualcosa in più) invece che farne due?
Fai bene a rivendicare il lavoro svolto (che è sotto gli occhi di tutti) ma non attaccare me solo perchè non mi darei sufficientemente da fare o perchè ho espresso un parere che non ti aggrada: io ho solo "detto la mia", come peraltro proponeva l'interessante articolo che stiamo commentando, e non è detto che tutti la pensino alla stessa maniera (pur non affossando nulla!).
Cordialità.
Non capisco questa discussione.
La realtà è che il terriotiro di Gemona è stato tutelato da un'azione costante ed efficacie sia a livello politico che mediatico, grazie a un gruppo di persone che ha saputo sfruttare ogni tentennamento della "casta" o cmq ogni occasione utile.
Nella sostanza hanno battuto sempre il ferro senza mai farlo raffreddare! Come si dice presi per sfinimento ...
La discussione tra Roberta e Simone mi sembra povera, voi avete fatto, noi no, però siete bravi ... ma dove siamo all'asilo ?
Forse qualcuno sarà invidioso dei risultati, oppure non ha avuto il coraggio o la possibilità di fare quello che si è fatto a Gemona, tutto qui.
L'unica cosa che condivido da questa discussione è che solo con le parole non si va avanti, ma servono fatti concreti. E' ovvio che si deve guardare la questione in maniera globale, però sempre adeguandola alle necessità del territorio, altrimenti si tratterebbe tutta la problematica allo stesso modo !
PS: Simione, non ti consiglio di fare un giro col bus al posto del treno, motivo ? Si sta il doppio del tempo e talvolta ti lasciano a piedi sulla statale !!!
@Simone: che tratta prendi ?
Io utilzzo sia la UD-Tarvisio che la UD-PN per andare a lavorare e posso notare le differenze.
Per la cronaca io salgo a Tricesimo e scendo a Pordenone.
Scusate il francesismo, ma lungo la Pontebbana qualcuno ha rotto le palle! Lungo la UD-PN invece no. Nessuno che io sappia non si è mai organizzato per protestare, salvo lagnarsi del disagio a bordo treno con il bigliettaio.
Sulla UD-Tarvisio invece l'attività dei pendolari è stata costante, con segnalazioni, rilevamenti, ma soprattitto sul terriotorio come scritto sopra da qualcuno. Non si contano gli interventi sulla stampa e le newsletter inviate sempre molto utili.
A Tricesimo si è denunciata la situazione del servizio integrato bus, che non serve più la stazione ad esempio, visto che mi ha lasciato a piedi già un paio di volte ! Ma non solo, anche la questione delle biglietterie self service sempre guaste ... altro che battaglia di retroguardia almeno a Gemona possono fare il biglietto io sono costretto ad andare sino a Udine se a tricesimo la biglietteria è guasta. Siamo nel mondo di internet, ma Trenitalia ancora non lo ha capito ...
Buon viaggio amici pendolari !
Alessandro
@Giulio e Alessandro. Molto brevemente (per quanto possibile), chiarisco in primis che non posso essere "invidioso" perchè stiamo parlando di tipologie diverse di problemi. Ai viaggiatori Udine-Trieste non serve qualche biglietteria in più (che pure farebbe comodo), servono i treni: quantomeno quelli PREVISTI IN ORARIO!
Le "grandezze" in campo sono diverse: è come se in un ospedale ci preoccupassimo della qualità della biancheria (cosa pur importante)quando la sala operatoria non ha il lettino e non possono essere garantiti gli interventi chirurgici di base. In questa fase, purtroppo, per le linee principali della regione non c'è spazio (temo) per "rifiniture", mi fa piacere che ve ne sia sulla Udine-Tarvisio e che, soprattutto, vengano accolte.
Del resto, riportando quanto scritto su FB nella pagina del Comitato Alto Friuli da Andrea (che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare), certe cose non sono di competenza di un Comitato o della gente in generale, ma vi è chi è deputato e pagato per gestirle.
In quest'ottica, ritengo che problemi come riapertura bagni, biglietterie, arredi e miglioramento generale possano essere utilmente affrontati da un Comitato (e l'approccio dei "gemonesi" è - a conti fatti - valido); quelle che invece percepisco come VIOLAZIONI (al contratto e all'obbligo di servizio pubblico), ovvero soppressioni, ritardi ecc., sono di competenza delle strutture preposte (che, peraltro, ne sono ampiamente a conoscenza anche grazie alle proteste scritte di tutti noi).
Se un ospedale ha la sala operatoria non funzionante, non è che possano intervenire i cittadini, non si tratta di "suggerire" un nuovo servizio: è l'ASL competente a dover intervenire e ripristinare il servizio basilare.
Morale dei miei interventi: certe cose sono alla nostra portata, altre sono ad un livello che non ci può competere e per il quale, più che segnalare e protestare, non possiamo fare come cittadini ancor prima che appartenenti a comitati.
Le une e le altre situazioni, evidentemente, non sono comparabili. Da qui il mio intervento un po' stizzito, del quale chiedo scusa a chi si è sentito in qualche modo "toccato", evidentemente ingiustamente. Purtroppo il livello delle soppressioni sulla Udine-Trieste nell'ultimo mese ha superato, talvolta, gli otto treni in una sola giornata.
Da ultimo, in risposta a quanto mi è stato chiesto: 1) so bene che gli autobus sostitutivi impieghino molto di più e non rispettino sovente le fermate ferroviarie (peraltro talvolta partono in anticipo, a Gorizia è capitato più volte), ma non ne sono certo un sostenitore e non ho mai detto di esserlo... io "parteggio" per il treno, dove possibile, e solo dove non c'è per l'autobus; 2) sono pendolare quotidianamente fra Udine e Gorizia, più volte alla settimana raggiungo anche Trieste e Pordenone e, meno di frequente, Treviso.
Cari saluti a tutti e felice settimana.
Se qualcuno ha la balzana idea di risolvere il contratto con le FS avrà tutti i ringraziamenti dell'Ad ing. Moretti perché cisiamo tolti dai coglioni e lui (ex-sindacalista della cgil-trasporti-filt e componente dell'allora CdA FF.SS:) potrà fare più utili con le varie FRECCE.
Mica l'assessore Riccardi sarà un morettiano?
Renzo Riva
Buja
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