Dopo le ultime settimane di novembre caratterizzati da vari disagi lungo le linee del FVG, con l'apice nella giornata di martedì 26 novembre, era scattata la protesta e la denuncia dei Comitati dei Pendolari che erano giunti a chiedere la testa dei vertici regionali di Trenitalia e RFI.
La presa di posizione dei Comitati aveva conseguito la reazione dei vertici nazionali di Trenitalia che di RFI, i quali hanno immediatamente analizzato la situazione del servizio in FVG, incontrando i rappresentanti dei pendolari. nel corso dell'incontro le parti hanno evidenziato le criticità esistenti, soprattutto quelle infrastrutturali della rete (passaggi a livello spesso guasti, sezioni di blocco troppo lunghe) e quelle legate all'informazione a bordo treno e in stazione.
Lungo le linee 13 Trieste-Venezia e 15 Trieste-Cervignano-Udine-Tarvisio tiene banco in particolare la questione del passaggio a livello di Ronchi dei Legionari Sud, la cui chiusura prolungata comporta gravi disagi agli automobilisti senza pensare ai guasti a cui è spesso soggetto, non ultimo un probabile danneggiamento da parte di ignoti.
La giornalista, Elena Placitelli, nei giorni scorsi ha approfondito la questione sulle pagine de Il Piccolo (LEGGI) e ha fatto una importante scoperta
Come si legge nell'articolo pubblicato il 15 dicembre scorso, "la soluzione per bypassare l’odiato passaggio a livello di Ronchi Sud c’è, ma è finita nei meandri della burocrazia. Il coniglio dal cilindro l’ha tratto RFI, sollecitata all’indomani della giornata nera per i pendolari del Fvg.
Giovedì 12 dicembre, proprio per colpa di una sbarra guastatasi nel passaggio a livello incriminato, i viaggiatori hanno subìto otto treni in ritardo e due cancellati. Un guasto che stavolta nulla ha a che fare col maltempo. Anzi, RFI non ha escluso di denunciare ignoti per danneggiamento. La sbarra, dopo il guasto risultava integra e ciò fa pensare che qualcuno abbia manomesso i sensori. Forse anche per rabbia, noti come sono i lunghi tempi di chiusura del passaggio a livello che manda il traffico, automobilistico e ciclopedonale, in tilt.
Ebbene, Trenitalia fa sapere che la soppressione, non solo del passaggio di Ronchi Sud ma anche quello di via Dobbia, è contemplata in una convenzione del 2002 «che prevede la realizzazione, a cura dell’allora Provincia di Gorizia di un sottovia carrabile in corrispondenza del passaggio di via Dobbia e di una passerella pedonale in corrispondenza del passaggio a livello Ronchi Sud, in via XXIV Maggio». Mancanza di fondi? Macché. Il progetto, spiega sempre FS, era stato già cofinanziato per 700mila euro a pasaggio, quasi un milione e mezzo di euro da parte di RFI. «Il quadro economico avrebbe dovuto trovare completa copertura con l’ulteriore cofinanziamento della Provincia di Gorizia». Se non fosse che il progetto è naufragato con la cancellazione della Provincia (cui spettava il relativo co-finanziamento).
È pur vero che «a seguito della riorganizzazione delle Province, la competenza della realizzazione delle viabilità sostitutive è transitata in Fvg Strade» ma quelle soppressioni restano un nulla di fatto.
Le cose si complicano, sempre a sentire RFI. «Nel corso del 2009, nell’ambito di altri interventi non di competenza RFI, è stato realizzato il sottovia carrabile in una posizione intermedia tra i due passaggi a livello. Si tratta del raccordo tra la SS14 e la SP19). Tale opera non esisteva al momento della condivisione della convenzione del 2002 ma ha di fatto, mutato l’assetto viabilistico locale rendendo necessario rivedere le originarie soluzioni». Una luce in fondo al tunnel. Perché, «Fvg Strade ha condotto un studio del traffico dal quale è emerso che la nuova configurazione stradale consente la soppressione del passaggio a livello di via Dobbia senza nessuna opera sostitutiva e la soppressione di quello di via XXIV Maggio mediante un sottopasso ciclopedonale in luogo della prevista passerella». Solo che, è sempre RFI che parla, «i Comuni interessati dall’originario sottovia sostitutivo del passaggio di via Dobbia non condividono tale nuova soluzione».
A gennaio i rappresentanti dei pendolari incontreranno RFI nel corso di un focus avente ad oggetto le criticità infrastrutturali e senza dubbio la questione dei PL di Ronchi sarà una priorità. E' davvero sconcertante assistere ad un rimpallo di competenze, anziché risolvere i problemi se ne creano di nuovi ...
Il fatto che RFI ha aperto una trattativa è molto positivo, ora al Tavolo dovranno però intervenire anche gli altri attori, dalla Regione, a FVG Strade ai Comuni, per ricercare tutti assieme una sintesi e una soluzione in tempi umani ad un problema che si protrae da oltre 20 anni.
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