Con delibera di Giunta n. 2229 del 20.12.2019 la Regione Fvg ha ufficializzato la proroga fino al 31.12.2020 del contratto di servizio tpl in essere con Trenitalia.
Per la copertura economica della proroga per l'anno 2020 la Regione ha prenotato a bilancio 40,5 milioni di Euro.
Per la copertura economica della proroga per l'anno 2020 la Regione ha prenotato a bilancio 40,5 milioni di Euro.
Si tratta di una scelta già nota, visto che l'Assessore regionale alla Mobilità, Graziano Pizzimenti, ha più volte dichiarato l'intendimento della Giunta Fedriga di giungere ad un affidamento diretto del servizio per un periodo non inferiore a 10 anni evitando la gara europea.
A tal fine la Regione ha avviato l'iter della procedura di affidamento con la delibera di Giunta n. 2188 del 23 novembre 2018: in data 10
dicembre 2019 la Direzione Centrale Infrastrutture e Territorio ha proceduto alla
pubblicazione sulla GUCE dell’Avviso di Preinformazione relativo all’individuazione della
procedura di affidamento diretto dei servizi tpl, ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 6, del Regolamento CE n. 1370/2007.
In sintesi i pendolari del Fvg - nella migliore delle ipotesi - potranno beneficiare dal 2021 del nuovo contratto di servizio, con quale Gestore ancora non si sa, visto che sia Trenitalia che il Gruppo Arriva hanno manifestato il loro interesse al servizio tpl ferro del Fvg.
IL CONTRATTO ATTUALE: il servizio è oggi affidato a Trenitalia in virtù del contratto Rep. n. 9146 del 08.05.2009, stipulato dall’allora Giunta Tondo. Il contratto, modificato con Atto Interpretativo e Integrativo in data 12.05.2010 è scaduto il 31.12.2014.
Successivamente la Giunta Serracchiani ha provveduto per ben due volte, rispettivamente con atto Rep. n. 9708 di data 31.03.2015 (con validità 01.01.2015 al 31.12.2017) e con atto Rep. n. 206 in data 29.12.2017 (con validità 01.01.2018 al 31.12.2019), a prorogare il contratto del maggio 2009.
COSTO DEL SERVIZIO: per la proroga dell'anno 2020 la Regione investirà 40,5 milioni, un importo nettamente inferiore ai 43 milioni del 2019, mentre per il 2018 l'importo era di 39,6 milioni.
Il minor costo è giustificato da un aumento degli introiti da parte di Trenitalia derivanti da tariffa (quindi più viaggiatori), nonché da una riduzione di alcuni fattori di costo.
Una buona notizia visto che la spesa regionale resta di fatto immutata difronte ad una produzione e ad un''offerta che sono aumentate negli ultimi anni; si pensi al potenziamento estivo delle corse sulla direttrice Sacile-Udine-Trieste e sulla direttrice Trieste-Cervignano-Udine-Carnia/Tarvisio, alla riapertura della tratta Sacile-Maniago a partire dal dicembre 2017 o all'avvio sperimentale dei servizi transfrontalieri sulla relazione Udine/Trieste-Lubiana da settembre 2018, nonché ad alcune nuove corse richieste in sede di Tavolo di Lavoro dei Pendolari lungo la relazione Udine-Trieste.
IL FUTURO: il Fvg è l'ultima Regione d'Italia che andrà a contratto come indicato dal recente report de IlSole24ore.
Una situazione paradossale, dopo la scadenza del contratto (dal 2015 in poi), mentre tutte le altre Regioni hanno stipulato i nuovi contratti con il Gruppo FS, evitando di cadere nelle maglie della normativa europea, il Fvg da oltre quattro anni è prigioniero di un attendismo politico che ha fortemente penalizzato gli investimenti e l’offerta all’utenza. Infatti mentre nelle altre regioni i contratti prevedono un aumento dei km/treno (quindi delle corse) e significativi investimenti del parco rotabile a cura di Trenitalia (es. il contratto del Veneto valido sino al 2032 prevede 619 milioni di investimenti per l’acquisto di 78 treni, quello della Liguria, che si è legata a Trenitalia per 15 anni, prevede l’acquisto di 28 nuovi treni), in Fvg la situazione è di assoluta precarietà stante l’incertezza su cui sarà il futuro Gestore del servizio. Ciò ha ridotto a zero gli investimenti da parte di Trenitalia, tanto che il rinnovo del materiale rotabile è stato effettuato dalla Regione (Giunta Tondo) che nel 2010 ha acquistato i treni Caf.
Dopo il nulla! Una politica di attendismo suicida che ha immobilizzato il trasporto ferroviario regionale, procedendo con iniziative a spot.
L’INDIRIZZO DELLA REGIONE FVG L’Assessore regionale alla mobilità, Graziano Pizzimenti (Giunta Fedriga), ha espresso chiaramente l’intenzione di risolvere la delicata questione del nuovo contratto, con un affidamento diretto, bypassando la normativa europea e sbloccando così la situazione di precarietà.
L’indirizzo della Regione, che condividiamo in toto, è quello di garantire nel più breve tempo possibile un nuovo contratto, evitando una lunghissima procedura di gara europea che bloccherebbe il Fvg per altri 2 anni, salvo ricorsi al Tar, quasi scontanti visti i precedenti non certo positivi, come quello del tpl gomma.
L’affidamento diretto è quindi possibile se Trenitalia garantirà un significativo investimento del parco rotabile, operazione che già sta facendo nelle altre regioni d’Italia, con l’arrivo dei nuovi treni Pop e Rock.
Il nuovo contratto di servizio però dovrà prevedere a nostro aprere oltre ai nuovi treni, anche un nuovo sistema tariffario, basato su tariffe dinamiche similari a quelle utilizzate dalle compagnie aeree e promozionali per le famiglie.
Un grande salto di qualità del servizio sarà dato inoltre da una revisione generale degli orari legati soprattutto alla riduzione dei tempi di percorrenza attuali; questo sarà possibile solo se RFI si adopererà per avviare una serie di interventi che permettano la velocizzazione di alcune linee e il loro miglior buon governo.
In sintesi i pendolari del Fvg - nella migliore delle ipotesi - potranno beneficiare dal 2021 del nuovo contratto di servizio, con quale Gestore ancora non si sa, visto che sia Trenitalia che il Gruppo Arriva hanno manifestato il loro interesse al servizio tpl ferro del Fvg.
IL CONTRATTO ATTUALE: il servizio è oggi affidato a Trenitalia in virtù del contratto Rep. n. 9146 del 08.05.2009, stipulato dall’allora Giunta Tondo. Il contratto, modificato con Atto Interpretativo e Integrativo in data 12.05.2010 è scaduto il 31.12.2014.
Successivamente la Giunta Serracchiani ha provveduto per ben due volte, rispettivamente con atto Rep. n. 9708 di data 31.03.2015 (con validità 01.01.2015 al 31.12.2017) e con atto Rep. n. 206 in data 29.12.2017 (con validità 01.01.2018 al 31.12.2019), a prorogare il contratto del maggio 2009.
COSTO DEL SERVIZIO: per la proroga dell'anno 2020 la Regione investirà 40,5 milioni, un importo nettamente inferiore ai 43 milioni del 2019, mentre per il 2018 l'importo era di 39,6 milioni.
Il minor costo è giustificato da un aumento degli introiti da parte di Trenitalia derivanti da tariffa (quindi più viaggiatori), nonché da una riduzione di alcuni fattori di costo.
Una buona notizia visto che la spesa regionale resta di fatto immutata difronte ad una produzione e ad un''offerta che sono aumentate negli ultimi anni; si pensi al potenziamento estivo delle corse sulla direttrice Sacile-Udine-Trieste e sulla direttrice Trieste-Cervignano-Udine-Carnia/Tarvisio, alla riapertura della tratta Sacile-Maniago a partire dal dicembre 2017 o all'avvio sperimentale dei servizi transfrontalieri sulla relazione Udine/Trieste-Lubiana da settembre 2018, nonché ad alcune nuove corse richieste in sede di Tavolo di Lavoro dei Pendolari lungo la relazione Udine-Trieste.
IL FUTURO: il Fvg è l'ultima Regione d'Italia che andrà a contratto come indicato dal recente report de IlSole24ore.
Una situazione paradossale, dopo la scadenza del contratto (dal 2015 in poi), mentre tutte le altre Regioni hanno stipulato i nuovi contratti con il Gruppo FS, evitando di cadere nelle maglie della normativa europea, il Fvg da oltre quattro anni è prigioniero di un attendismo politico che ha fortemente penalizzato gli investimenti e l’offerta all’utenza. Infatti mentre nelle altre regioni i contratti prevedono un aumento dei km/treno (quindi delle corse) e significativi investimenti del parco rotabile a cura di Trenitalia (es. il contratto del Veneto valido sino al 2032 prevede 619 milioni di investimenti per l’acquisto di 78 treni, quello della Liguria, che si è legata a Trenitalia per 15 anni, prevede l’acquisto di 28 nuovi treni), in Fvg la situazione è di assoluta precarietà stante l’incertezza su cui sarà il futuro Gestore del servizio. Ciò ha ridotto a zero gli investimenti da parte di Trenitalia, tanto che il rinnovo del materiale rotabile è stato effettuato dalla Regione (Giunta Tondo) che nel 2010 ha acquistato i treni Caf.
Dopo il nulla! Una politica di attendismo suicida che ha immobilizzato il trasporto ferroviario regionale, procedendo con iniziative a spot.
L’INDIRIZZO DELLA REGIONE FVG L’Assessore regionale alla mobilità, Graziano Pizzimenti (Giunta Fedriga), ha espresso chiaramente l’intenzione di risolvere la delicata questione del nuovo contratto, con un affidamento diretto, bypassando la normativa europea e sbloccando così la situazione di precarietà.
L’indirizzo della Regione, che condividiamo in toto, è quello di garantire nel più breve tempo possibile un nuovo contratto, evitando una lunghissima procedura di gara europea che bloccherebbe il Fvg per altri 2 anni, salvo ricorsi al Tar, quasi scontanti visti i precedenti non certo positivi, come quello del tpl gomma.
L’affidamento diretto è quindi possibile se Trenitalia garantirà un significativo investimento del parco rotabile, operazione che già sta facendo nelle altre regioni d’Italia, con l’arrivo dei nuovi treni Pop e Rock.
Il nuovo contratto di servizio però dovrà prevedere a nostro aprere oltre ai nuovi treni, anche un nuovo sistema tariffario, basato su tariffe dinamiche similari a quelle utilizzate dalle compagnie aeree e promozionali per le famiglie.
Un grande salto di qualità del servizio sarà dato inoltre da una revisione generale degli orari legati soprattutto alla riduzione dei tempi di percorrenza attuali; questo sarà possibile solo se RFI si adopererà per avviare una serie di interventi che permettano la velocizzazione di alcune linee e il loro miglior buon governo.
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