Dopo qualche giornata di tregua e di servizio quasi regolare, che ha fatto registrare finalmente numeri degni di una ferrovia (puntualità 94,8%), stasera la linea Sacile-Maniago è andata nuovamente in tilt con utenti costretti a raggiungere la propria destinazione in taxi messo a disposizione da Trenitalia.
Il R 24888 Sacile-Maniago delle ore 17.10 si è fermato infatti in prossimità di Aviano, a causa di un passaggio a livello guasto che non si è chiuso, impedendo così al treno di passare. I due utenti presenti a bordo treno sono stati fatti scendere e accompagnati in taxi a destinazione a Maniago.
Il guasto al PL ha determinato a cascata una serie di soppressioni sulle altre corse, rispettivamente:
R 24897 Maniago-Sacile delle ore 18.29 è stato soppresso da Maniago ad Aviano e sostituito con servizi taxi nel tratto soppresso; R 24890 Sacile-Maniago delle ore 18.10 è stato limitato ad Aviano e soppresso da Aviano a Maniago, mentre il R 24892 Sacile-Maniago delle ore 19.10 è stato soppresso.
Non ci sono più parole per commentare una "Caporetto ferroviaria" senza precedenti per il FVG. A distanza di un mese dalla consegna della petizione con 759 firme all'Assessore regionale alla mobilità, Marigrazia Santoro, nessuna risposta è stata data e poco o nulla è cambiato.
Che manchi ogni tipo di programmazione e che si viaggi alla giornata, incrociando le dita e sfidando il "fato ferroviario" ormai lo hanno capito tutti.
Un'apertura affrettata a dir poco, che ora seriamente rischia di compromettere ogni tipo di progetto, in primis quello del treno turistico della Fondazione FS.
A questo punto è bene lasciare a RFI il tempo per risolvere le criticità infrastrutturali, senza farsi illusioni su faraonici progetti turistici di territorio che non esistono, se non sui giornali o nella testa di qualche Sindaco.
Auspichiamo che il buon senso faccia capolino nelle teste dei politici, che fino ad oggi non ne hanno azzeccata una !
In ferrovia non ci si improvvisa, serve lavorare con criterio, garantendo l'infrastruttura della linea e di conseguenza la sua funzionalità.
E' quasi certo che RFI non riuscirà a garantire la riapertura dell'intera linea fino a Gemona per la primavera per l'avvio del treno storico, l'ipotesi più probabile è che l'avvio del treno turistico lungo l'intera linea venga rinviata a fine luglio.
Voci ancora ufficiose parlano però dell'organizzazione di un treno storico spot Sacile-Maniago ad aprile, che ha tutto il sapore dell'ultima disperata e patetica passerella pre-elettorale, visto che non esiste alcun progetto strutturato, che le stazioni sono desolatamente vuote e nessuna ancora assunta in comodato dai Comuni.
Avevamo messo in guardia per tempo la Regione e i Sindaci, inviando proposte concrete su orari e iniziative turistiche, purtroppo nessuna delle nostre proposte è MAI stata riscontrata dalla Regione.
Oggi apprendiamo dalla stampa (Il Gazzettino) che "per le modifiche all'orario estivo la Regione segnala che Trenitalia deve inserirle a sistema entro il 6 febbraio e che quindi eventuali proposte e suggerimenti devono pervenire alla Regione, che le esaminerà con Trenitalia per la relativa fattibilità, non più tardi del 1 febbraio".
Se non è una presa in giro poco ci manca ... la farsa continua !
In tutta questa situazione non vi è la parvenza minima di un servizio pubblico, degno di questo nome. E' evidente che l'attuale servizio, per come è strutturato ed organizzato, non potrà mai attrarre utenti. Sul progetto turistico non serve aggiungere altro visto che non esiste.
Le responsabilità sono ormai chiare e hanno nomi e cognomi.
4 commenti:
Purtroppo una linea ferroviaria abbandonata per quasi 5 anni
ha bisogno di tempi tecnici per riprendere a funzionare con tutti
gli apparati di stazione e di linea ed i passaggi a livello sono
Il punto critico di questa linea.Voglio comunque complimentarmi con
Il Comitato dei Pendolari per il senso di responsabilità dimostrato verso i dirigenti FS ed i Politici, che usano molto poco il treno ed i mezzi pubblici e pertanto non conoscono le pene dei Pendolari!
È triste leggere un articolo come questo. Per un appassionato di ferrovie è un triste constatare che questa ferrovia è stata usata solo per fini politici e null'altro. Ma è ancor più triste vedere che la regione dorme, per merito del suo assessorato competente, il sonno dei giusti, cioè di quelli che se ne fregano di quanto accade. Un assessore con gli attributi avrebbe fatto saltare i vertici di RFI sulle loro poltrone per tutte le inefficienze mostrate. Evidentemente questi attributi mancano e quindi si abbandona colui che usufruisce del servizio al disservizio. Le elezioni sono alleporte e molta gente, credo,ne terrà in debito conto. Ma forse questo a trieste poco importa, Caporetto sembra bussare anche in quei assessorati, .....il grido è già stato lanciato: "si salvi chi può!!!".
Vorrei sottolineare: “I due utenti presenti a bordo treno sono stati fatti scendere e accompagnati in taxi a destinazione a Maniago”,
effettivamente non ne ho mai visti più di due!!! Credo che la corsa in taxi per i due utenti abbia fatto crollare gli utili che i due utenti generano... Due utenti...due utenti...
Davvero meritoria l'azione del comitato pendolari, ma riprendo il commento di Antonio.
DUE UTENTI !
Mi spiace, sono decisamente convinto che le risorse pubbliche, scarse, vadano utilizzate (per ora) dove ce n'è davvero bisogno. Non qua, non in questo servizio, non questa quantità di soldi.
Un autobus, data la situazione viaria più che rosea del territorio, basta ed avanza.
I volumi di traffico generabili da questa parte del territorio non giustificheranno mai la spesa.
Si finanzi piuttosto la velocizzazione delle tratte con alto tasso di frequentazione, Udine-Trieste intraregionale, Trieste-Mestre ed Udine-Mestre per connetterci con tempi accettabili per il XXI secolo al resto d'Italia.
Si i treni sono puntuali, ma sono anche tanto, tanto lenti, roba da diciannovesimo secolo.
E nel frattempo la A4 SCOPPIA.
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