Si è chiusa una settimana molto pesante per il servizio fs del Friuli Venezia Giulia, caratterizzato da numerosi ritardi e soppressioni, su quasi tutte le linee.
Un grande passo indietro, che ha fatto ritornare il servizio indietro a più di 3 anni.
Sul banco degli imputati la gestione di RFI e in particolare l'infrastruttura che sta evidenziando tutte le criticità e una fragilità molto accentuata.
Le giustificazioni del meteo di questi giorni sono solo un pretesto banale visto che da settimane assistevamo a una escalation di disservizi sempre più frequenti.
Se le soppressioni lungo la Sacile-Maniago non fanno più notizia (3 su 5 volte in questa settimana gli studenti e i pendolari in fascia mattutina non hanno visto il treno), quello che è successo lungo la linea 15 (Udine-Cervignano) e a Trieste è degno del miglior film di Fantozzi.
Le dichiarazioni sulla stampa da parte di RFI, che ha cercato ancora una volta di giustificare i disagi dando la colpa ad eventi soprannaturali o improvvisi, è assolutamente irrispettosa.
Questi Signori senza vergogna alcuna, vivono fuori dal mondo, in una dimensione tutta loro e si dimenticano la cosa più banale ovvero quella di chiedere SCUSA alle migliaia di utenti.
Si perché questi Signori dimenticano che sono e restano dei dipendenti pubblici e il 27 che percepiscono è grazie ai contribuenti e agli utenti.
Abbiamo fatto sentire la nostra voce sulla stampa e ci faremo sentire con le Istituzioni, chiedendo un netto di cambio di rotta al vertici di RFI.
Nel calcio quando una squadra perde, l'allenatore è il primo a pagare ! E' evidente che RFI sia allo sbando più totale, dove regna l'anarchia assoluta e lo scarica barile.
I problemi riguardano quasi esclusivamente l'infrastruttura, anche se poi anche Trenitalia ci ha messo del suo: vedi il trasbordo da comiche del R6028 a Palmanova, dove i passeggeri sono stati fatti scendere dal treno, salire sui bus sostitutivi, e poi rifatti scendere dai bus e risalire nuovamente sul treno che ha continuato il viaggio ...
La nostra analisi distingue le questioni legate al servizio gestito da Trenitalia, legata alla Regione FVG in base al contratto, dalle criticità dell'infrastruttura gestita da RFI, la quale opera in forza della concessione statale prevista dal Decreto Ministeriale n. 138T del 31.10.2000.
Abbiamo chiesto all'Assessore regionale Graziano Pizzimenti la convocazione del Tavolo dei Pendolari prima dell'avvio dell'orario invernale di dicembre; in tale sede ci auguriamo che sia presente anche RFI.
I risultati dell'attuale management di RFI sono assolutamente insoddisfacenti: stazioni abbandonate, scarsa manutenzione all'infrastruttura, lavori che durano da mesi e mesi (vedi stazione di Udine), scelte assurde legate alla gestione della circolazione fs.
Chiederemo non solo alla Regione, ma alla politica nazionale di vigilare sull'operato di RFI in FVG.
Serve una cura drastica per dare una scossa ad una struttura elefantiaca; qualche avvicendamento ai vertici regionali e ai quadri intermedi potrebbe essere la cura giusta e soprattutto un controllo effettivo dell'operato, atteso che oggi di fatto nessuno controlla RFI se non se stessa.
Di certo non resteremo ad assistere impotenti, ci sono vari strumenti sia istituzionali che giuridici che pensiamo di attivare, chiedendo la verifica delle responsabilità dei singoli, con nomi e cognomi di dirigenti, funzionari.
Questo dovrebbe fare un Paese serio, dove il merito e la professionalità dovrebbero essere dogmi di un servizio pubblico come quello ferroviario.
Un grande passo indietro, che ha fatto ritornare il servizio indietro a più di 3 anni.
Sul banco degli imputati la gestione di RFI e in particolare l'infrastruttura che sta evidenziando tutte le criticità e una fragilità molto accentuata.
Le giustificazioni del meteo di questi giorni sono solo un pretesto banale visto che da settimane assistevamo a una escalation di disservizi sempre più frequenti.
Se le soppressioni lungo la Sacile-Maniago non fanno più notizia (3 su 5 volte in questa settimana gli studenti e i pendolari in fascia mattutina non hanno visto il treno), quello che è successo lungo la linea 15 (Udine-Cervignano) e a Trieste è degno del miglior film di Fantozzi.
Le dichiarazioni sulla stampa da parte di RFI, che ha cercato ancora una volta di giustificare i disagi dando la colpa ad eventi soprannaturali o improvvisi, è assolutamente irrispettosa.
Questi Signori senza vergogna alcuna, vivono fuori dal mondo, in una dimensione tutta loro e si dimenticano la cosa più banale ovvero quella di chiedere SCUSA alle migliaia di utenti.
Si perché questi Signori dimenticano che sono e restano dei dipendenti pubblici e il 27 che percepiscono è grazie ai contribuenti e agli utenti.
Abbiamo fatto sentire la nostra voce sulla stampa e ci faremo sentire con le Istituzioni, chiedendo un netto di cambio di rotta al vertici di RFI.
Nel calcio quando una squadra perde, l'allenatore è il primo a pagare ! E' evidente che RFI sia allo sbando più totale, dove regna l'anarchia assoluta e lo scarica barile.
I problemi riguardano quasi esclusivamente l'infrastruttura, anche se poi anche Trenitalia ci ha messo del suo: vedi il trasbordo da comiche del R6028 a Palmanova, dove i passeggeri sono stati fatti scendere dal treno, salire sui bus sostitutivi, e poi rifatti scendere dai bus e risalire nuovamente sul treno che ha continuato il viaggio ...
La nostra analisi distingue le questioni legate al servizio gestito da Trenitalia, legata alla Regione FVG in base al contratto, dalle criticità dell'infrastruttura gestita da RFI, la quale opera in forza della concessione statale prevista dal Decreto Ministeriale n. 138T del 31.10.2000.
Abbiamo chiesto all'Assessore regionale Graziano Pizzimenti la convocazione del Tavolo dei Pendolari prima dell'avvio dell'orario invernale di dicembre; in tale sede ci auguriamo che sia presente anche RFI.
I risultati dell'attuale management di RFI sono assolutamente insoddisfacenti: stazioni abbandonate, scarsa manutenzione all'infrastruttura, lavori che durano da mesi e mesi (vedi stazione di Udine), scelte assurde legate alla gestione della circolazione fs.
Chiederemo non solo alla Regione, ma alla politica nazionale di vigilare sull'operato di RFI in FVG.
Serve una cura drastica per dare una scossa ad una struttura elefantiaca; qualche avvicendamento ai vertici regionali e ai quadri intermedi potrebbe essere la cura giusta e soprattutto un controllo effettivo dell'operato, atteso che oggi di fatto nessuno controlla RFI se non se stessa.
Di certo non resteremo ad assistere impotenti, ci sono vari strumenti sia istituzionali che giuridici che pensiamo di attivare, chiedendo la verifica delle responsabilità dei singoli, con nomi e cognomi di dirigenti, funzionari.
Questo dovrebbe fare un Paese serio, dove il merito e la professionalità dovrebbero essere dogmi di un servizio pubblico come quello ferroviario.
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