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martedì 25 febbraio 2014

Gemona-Sacile: qualcosa si muove, ma serve più coraggio

Articolo di Giulia Sacchi pubblicato dal Messaggero Veneto del 25.02.2014)
Sarà F.U.C. (Ferrovie Udine-Cividale), braccio operativo della Regione, a occuparsi dell'organizzazione dello studio di fattibilità per il recupero e il rilancio della Sacile-Gemona, nell'ottica anche di una futura gestione della tratta ferroviaria, in sostituzione di Trenitalia.
La società gestisce già il servizio Micotra e la linea Udine-Cividale con standard di efficienza elevati.
Nelle scorse settimane, ci sono stati alcuni tavoli di concertazione tra F.U.C., Comitato dei Pendolari Sacile-Gemona e amministratori locali ed è in fase di redazione un accordo tra le parti. In regia la Regione.
I soggetti che possono finanziare lo studio di fattibilità sono stati individuati: la spesa si aggira intorno ai 50 mila euro ed è prevista una compartecipazione di pubblico e privato, quindi enti e, da quanto è emerso, qualche istituto di credito.
Dopo due anni di intenso lavoro, in primis da parte dei Comitati, che avevano pure organizzato la staffetta "Treni-taglia ridacci il nostro treno", un risultato positivo è stato ottenuto.
Ora, però, è necessario stringere i tempi e ottenere al più presto la riapertura della tratta. Obiettivo dello studio di fattibilità fare emergere le potenzialità della Sacile-Gemona: se il piano dovesse dimostrare che è più costosa la riattivazione rispetto al potenziale della ferrovia, gli amministratori si sono dichiarati pronti, seppur a malincuore, ad accertarne la chiusura. «E' necessaria una valutazione attenta di benefici e costi - ha dichiarato il sindaco di Cavasso Nuovo, Emanuele Zanon, che assieme al collega Andrea Carli sta seguendo da vicino la vertenza -. I costi, però, non vanno intesi come mere spese di gestione, che è scontato che siano elevate. Bisogna effettuare, e quindi prendere in considerazione, un bilancio più esteso, calcolando l'indotto derivante da uno impiego della linea in primis per fini scolastici, turistici e industriali. Questo, nel complesso, fa il risultato economico. Noi comunque siamo fiduciosi di poter ottenere un risultato positivo».
Sul progetto d'impiego dell'infrastruttura per trasportare la ghiaia asportata in Valcellina, quando per esempio verranno avviati i lavori per risolvere il problema del Varma, ma anche per interventi analoghi su torrenti e bacini, è stato convocato a Cavasso un tavolo per verificarne la fattibilità.
«Un primo incontro tra tecnici e amministratori - ha precisato Zanon -, per avere una visione più chiara su questa possibilità».
Tornando a F.U.C., i Comitati si sono detti soddisfatti in quanto hanno sempre spinto su questo linea, rimarcando come per salvare la ferrovia fosse necessario toglierla a Trenitalia-Rfi. A gennaio, il Comitato Pendolari Alto Friuli aveva infatti proposto che, in vista del bando che entro l’anno la Regione dovrà indire per affidare a un gestore unico le tratte del Friuli, venissero creati dei “pacchetti” relativi a linee maggiori e minori, facendo proprio il nome di F.U.C. come società che potrebbe prendere in carico la Sacile-Gemona.

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