Da mesi stiamo pressando la Regione FVG affinché ripristini il servizio di biglietteria con operatore di Gemona del Friuli, chiuso proprio un anno fa a seguito della revoca da parte di Trenitalia del contratto di appalto con la Cooperativa Valcanale Servizi, che gestiva il servizio a Gemona e Tarvisio.
Un servizio, come si ricorderà, particolarmente gradito all'Utenza, in quanto garantiva efficienza ed elevati standard di qualità, soprattutto grazie ai due operatori che ivi operavano.
Se la biglietteria di Tarvisio non ha possibilità concrete per riaprire, visto il ridotto giro d’affari, ben diverso è il caso di Gemona, dove nel 2012 si è registrato un giro d’affari di oltre 550.000 euro, con ulteriori potenzialità di incremento del fatturato, legate all’ampliamento della tipologia du biglietti vendibili (tutti quelli della SAF), vista la vicinanza del Centro Intermodale dei bus e la presenza del Centro Studi.
Un non problema quindi, risolvibile con il buon senso, ma soprattutto tenendo conto dei numeri, che garantiscono il sostentamento della biglietteria.
Numeri che Trenitalia ha sempre interpretato a suo modo, richiedendo alla Regione la somma di 90.000/annui circa per la riapertura del servizio. Importo previsto sulla base del costo a catalogo del servizio (circa 300 euro/giorno lavorativo), così come indicato dal vigente contratto di servizio.
Una pretesa assurda, visto che Trenitalia appaltava a sua volta il servizio a terzi; una situazione ancora più assurda se consideriamo che i locali della biglietteria sono chiusi da un anno, ma Trenitalia continua a pagare a R.F.I. (proprietaria della stazione) un canone d’affitto di 7.500 euro/annui.
Fin qui la solita storia italiana, fatta di sprechi e inefficienza.
Qualche mese fa ci aveva provato anche il Comune di Gemona, su iniziativa del consigliere con la delega alla mobilità, Andrea Palese a farsi concedere dalle Ferrovie i locali per procedere con proprio personale alla riapertura del servizio di biglietteria; operazione che ha permesso però solo la riapertura dei servizi wc e la concessione in comodato di alcuni locali della stazione al Comune, ma non quelli della biglietteria, ancora nelle mani di Trenitalia.
Qualche mese fa ci aveva provato anche il Comune di Gemona, su iniziativa del consigliere con la delega alla mobilità, Andrea Palese a farsi concedere dalle Ferrovie i locali per procedere con proprio personale alla riapertura del servizio di biglietteria; operazione che ha permesso però solo la riapertura dei servizi wc e la concessione in comodato di alcuni locali della stazione al Comune, ma non quelli della biglietteria, ancora nelle mani di Trenitalia.
Ora neppure l’Amministrazione regionale Serrachiani sembra credere nella riapertura della biglietteria, nonostante le promesse fatte nel corso della campagna elettorale.
Il Consiglio regionale - nella seduta del 13 dicembre scorso - ha infatti respinto l’ Ordine del Giorno n. 26 a firma dei consiglieri Roberto Revelant (AR), Riccardo Riccardi (FI), Cristian Sergo, Elena Bianchi (M5S), Barbara Zilli, Claudio Violino, Mara Piccin (LN) ed Enzo Marsilio (PD), con il quale si impegnava la Giunta regionale “a farsi carico verso Trenitalia di avviare un percorso che verifichi in tempi brevi l’adozione delle soluzioni necessarie a soddisfare i bisogni e le esigenze dell’Utenza Pendolare e non. In particolare si chiede la riapertura del servizio di biglietteria con operatore della stazione di Gemona del Friuli e l’adeguamento informativo di tutte le nuove biglietterie self service recentemente installate da Trenitalia all’interno delle stazioni della tratta Udine-Tarvisio, con un software in grado di emettere tutti i titoli di viaggio (biglietti o abbonamenti), compresi quelli integrati Trenitalia-Saf”.
Si trattava di un OdG condiviso con i Comitati dei Pendolari, firmato in maniera traversale sia da esponenti della maggioranza, che delle opposizioni e soprattutto da tutti i consiglieri eletti in Alto Friuli.
Nonostante ciò, l’OdG è stato respinto su proposta della Giunta, senza che vi sia stata alcuna discussione in aula sul punto.
Un’ulteriore dimostrazione di disinteresse verso le problematiche dell’Alto Friuli, visto che il diktat della Giunta non è stato giustificato da alcuna spiegazione.
La bocciatura dell’OdG forse è giustificata da fatto che dal 15 dicembre, Trenitalia ha adeguato in parte il sistema informatico delle biglietterie automatiche, dando la possibilità di acquistare anche titoli integrati Trenitalia –Saf (corse semplice, abbonamento quindicinale e mensile).
Il problema però non è stato completamente risolto, anzi … visto che le biglietterie self service, come abbiamo già avuto modo di spiegare all’Assessore Santoro, non sono state abilitate per l’emissione di tutti i tipi di titoli di viaggio integrati (es. gli abbonamenti mensili lun.-ven. i più diffusi, ovvero quelli mensili utilizzabili tre giorni a settimana, abbonamento annuale ecc. ).
Negligenza o una omissione in mala fede?
Facendo i "conti della serva", prendiamo ad esempio di chi utilizza un abbonamento mensile (lun.-ven.) Gemona-Udine: dal 01.01.2014 spenderà € 51,30, mentre le nuove biglietterie self service sono tarate solo per la vendita dell’abbonamento mensile (tutti i giorni), dal costo di Euro 56,60 … 5,30 €/al mese regalati a Trenitalia, 63,60 €/annui a testa.
Di fatto una maggiorazione del 10,35%, che si somma all’aumento delle tariffe del 4,50%, scattato ad inizio anno.
La cresta su 300 abbonanti gemonesi circa è di circa 20.000 euro l’anno !
L’esempio fatto vale però per tutti gli altri abbonati della tratta Udine-Tarvisio.
E’ evidente che l’esperienza dei pendolari e i tempi di crisi determino di fatto che nessuno utilizzerà le nuove biglietterie self service, cistete quasi 30.000 ciascuna (!), visto che gli utenti, onde evitare la maggiorazione, continueranno ad acquistare l’abbonamento presso la biglietteria di Udine, ovvero nei punti vendita convenzionati posti al di fuori della stazione con i soliti disagi del caso.
Nel corso dell’ultimo incontro con Regione e Trenitalia del 23.12 u.s., abbiamo consegnato all’Assessore alla Mobilità Santoro un dettagliato dossier al riguardo, con numeri e proposte per superare la problematica. Attendiamo già per fine gennaio una risposta al riguardo, quando verrà nuovamente riconvocato il Tavolo di Lavoro dei Pendolari.
Ma con tutta probabilità solo con il nuovo bando di gara europeo, (nel 2015 ?), Gemona potrà nuovamente sognare di riavere la sua biglietteria.
Una magra consolazione, che non fa altro che aumentare il senso di frustrazione e di delusione di chi vive ogni giorno in Alto Friuli, e utilizza in maniera virtuosa i mezzi pubblici, qual è il treno.