Domenica 11 aprile ho preso il treno delle 7.49 a Cormons diretta a Mestre per poi proseguire per Milano. A Cormons la stazione era chiusa e non c’era alcuna macchina per obliterare i biglietti all’esterno. Insieme con me c’erano altre persone ma, all’arrivo del treno, loro sono salite in testa al treno, mentre io a metà.
Stupidamente ho pensato: “il controllore sarà informato del disguido dagli altri” anche perché con la mia valigia e con dei gravi problemi ad una gamba (tutto documentato dai vari ospedali dove cercano di curarmi) non me la sono sentita di attraversare i vagoni per andare a cercare il controllore.
Quando questo signore è arrivato ho cercato di spiegargli le mie ragioni, ma lui mi a subito detto che dovevo pagare una multa di 50 euro. Sono stata trattata come una criminale, ho subito un’umiliazione davanti ad altri passeggeri … eppure avevo acquistato il biglietto, non l’ho obliterato perché non me l’hanno permesso, perché non c’erano le macchinette. Quando ho detto che forse non arrivavo a 50 euro perché non viaggio con soldi nel portafoglio si è messo ad urlare “bene, mi dia un documento così a casa le arriverà la multa d 100 euro”. Grazie al cielo tra i vari nascondigli della borsetta ho racimolato i soldi.
Ho pianto per più di due ore – non ho pianto così neppure quando mi anno detto che non guarirò più e che dovrò convivere con i dolori alle gambe fino alla fine dei miei giorni. Le lacrime erano per l’umiliazione subita, per essere stata trattata come una criminale, per una che voleva fare la furba !
Ripeto: le Ferrovie dello stato mi hanno impedito di obliterare il biglietto. Ho pagato 41 euro per il viaggio e 50 euro per la multa: a me nessuno regala i soldi, non vi sembra esagerata la multa ? Quando qualche persona non ha il biglietto è invitata a scendere dal treno alla prima fermata 8se non ha soldi per pagare), ma non ho mai assistito a scenate, a umiliazioni !
Lauretta Bastiani (lettera tratta dal Messaggero Veneto del 23.04.2010)
Stupidamente ho pensato: “il controllore sarà informato del disguido dagli altri” anche perché con la mia valigia e con dei gravi problemi ad una gamba (tutto documentato dai vari ospedali dove cercano di curarmi) non me la sono sentita di attraversare i vagoni per andare a cercare il controllore.
Quando questo signore è arrivato ho cercato di spiegargli le mie ragioni, ma lui mi a subito detto che dovevo pagare una multa di 50 euro. Sono stata trattata come una criminale, ho subito un’umiliazione davanti ad altri passeggeri … eppure avevo acquistato il biglietto, non l’ho obliterato perché non me l’hanno permesso, perché non c’erano le macchinette. Quando ho detto che forse non arrivavo a 50 euro perché non viaggio con soldi nel portafoglio si è messo ad urlare “bene, mi dia un documento così a casa le arriverà la multa d 100 euro”. Grazie al cielo tra i vari nascondigli della borsetta ho racimolato i soldi.
Ho pianto per più di due ore – non ho pianto così neppure quando mi anno detto che non guarirò più e che dovrò convivere con i dolori alle gambe fino alla fine dei miei giorni. Le lacrime erano per l’umiliazione subita, per essere stata trattata come una criminale, per una che voleva fare la furba !
Ripeto: le Ferrovie dello stato mi hanno impedito di obliterare il biglietto. Ho pagato 41 euro per il viaggio e 50 euro per la multa: a me nessuno regala i soldi, non vi sembra esagerata la multa ? Quando qualche persona non ha il biglietto è invitata a scendere dal treno alla prima fermata 8se non ha soldi per pagare), ma non ho mai assistito a scenate, a umiliazioni !
Lauretta Bastiani (lettera tratta dal Messaggero Veneto del 23.04.2010)
Complimenti alla sensibilità del "capotreno sceriffo" in questione, purtroppo scene del genere ne abbiamo già viste tante lungo la nostra linea, basti pensare alle verie contestazioni avvenute a bordo treno in ordine alla "questione del biglietto integrato Saf".
E' ben vero che il capotreno nell'esercizio delle proprie mansioni riveste la qualifica di pubblico ufficiale, tuttavia un pizzico di buon senso non guasterebbe mai in determinate circostanze.
Un ulteriore considerazione in ordine al caso segnalatoci: e se il trasgressore non disponesse dei contanti sufficienti a pagare la multa e volesse pagare con altro mezzo di pagamento riconosciuto dalla Legge (es carta di credito, bancomat) ? Perché Trenitalia applica il raddoppio della contravvenzione nel caso in cui il pagamento non venga effettuato immediatamente e per contanti ?
A tal fine riportiamo una domanda posta da Milena Gabanelli della trasmissione Report di Raitre a Claudio Cristofani della Direzione Commerciale di Mercato Trenitalia:
Domanda: Perché non si può pagare con la carta di credito, a bordo del treno?
Risposta: "Il pagamento con la carta di credito a bordo del treno avrebbe una gestione manuale, quindi la macchinetta, il fatto di passarla sopra la tesserina cartacea, il controllore si muove, non ha dove appoggiare la macchinetta e renderebbe ancora più complicata l'operazione. Capisco che è un po' anacronistico, nel senso che ormai la carta di credito si usa dappertutto. Abbiamo appena fatto una campagna per farla usare di più dai passeggeri, ma nelle biglietterie a terra."
Risposta: "Il pagamento con la carta di credito a bordo del treno avrebbe una gestione manuale, quindi la macchinetta, il fatto di passarla sopra la tesserina cartacea, il controllore si muove, non ha dove appoggiare la macchinetta e renderebbe ancora più complicata l'operazione. Capisco che è un po' anacronistico, nel senso che ormai la carta di credito si usa dappertutto. Abbiamo appena fatto una campagna per farla usare di più dai passeggeri, ma nelle biglietterie a terra."
Ci sembra che Trenitalia sia rimasta veramente ai tempi degli antichi Romani ...
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