Un affitto annuale di 10 mila euro ipoteca la permanenza del gruppo bocce Gemona all’interno della storica sede in via Cjarnescule.
Rfi, proprietaria della struttura che da anni concede l’immobile in godimento al Dopolavoro Ferroviario, ha infatti deciso di chiedere un canone di locazione ai bocciatori gemonesi che ora si trovano a dover fare i conti e pure in fretta.
Entro la fine del mese dovranno infatti valutare la propria capacità di sostenere un simile affitto e decidere il da farsi. Se la risposta sarà negativa scatterà automaticamente lo sfratto. Per rendere l’Amministrazione Comunale edotta di quanto sta accadendo, il Presidente del gruppo bocce Gemona, Duilio Calderini, ha spedito una lettera appello al Sindaco Paolo Urbani: «Abbiamo scritto al primo cittadino per chiedere l’intervento dell’amministrazione comunale – fa sapere il numero uno dei bocciatori gemonesi –. In questi mesi tanto si è parlato del progetto “Città dello sport” che ci siamo domandati se in questa vicenda l’ente locale non possa giocare un ruolo positivo». Calderini spiega la delicata situazione in cui si trova il gruppo: «Fino a oggi il Dopolavoro, del quale tutti noi siamo soci, ci ha concesso il bocciodromo a titolo praticamente gratuito, chiedendoci solo il pagamento delle utenze, per un conto finale di circa 4 mila 500 euro l’anno. Ora però è costretto a far fronte a una richiesta di Rfi, che ha deciso di far pagare un affitto in tutte le strutture di sua proprietà, qual è anche il bocciodromo di Gemona, e il Dopolavoro, suo malgrado, ha girato a noi quella richiesta. Il canone annuale di locazione – continua Calderini – è stato fissato in 10 mila euro, che sommati al costo delle bollette fa lievitare l’esborso richiesto al gruppo a quota 15 mila euro. Per noi si tratta di un costo insostenibile». Salvo non si trovi una soluzione, i 70 bocciatori (provenienti dal Gemonese ma anche da Tolmezzo) che gravitano oggi attorno alla struttura di via Cjarnescule, sita di fronte all’ex stabilimento manifatturiero oggi divenuto centro commerciale, saranno costretti a cercarsi un’alternativa. In prospettiva c’è l’ipotesi di un trasferimento al bocciodromo comunale di Osoppo. Il paese è poco distante da Gemona e considerato che vi risiedono diversi soci potrebbe essere una soluzione.
«Nei prossimi giorni – conclude il Presidente – approfondiremo ogni possibilità, ma contiamo che una via d’uscita possa ancora essere trovata consentendoci di restare a Gemona».
Non servono parole per commentare un’altra scelta scellerata da parte di FS. Ci domandiamo quale sia l’interesse a seguire questa logica, atteso - che a queste condizioni - i cespiti resteranno sfitti e privi di manutenzione. Non è forse ragionevole ricercare altre soluzioni più eque e di buon senso ? Non vogliamo passare per dei gufi, ma vogliamo scommettere che questa struttura ben presto finirà abbandonata a se stessa e in degrado … un film purtroppo già visto !
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