Erano circa le 23.50 quando, il 29 giugno di un anno fa, in tutta l'area intorno alla stazione di Viareggio, in particolare via Ponchielli ormai satura di gas fuoriuscito dalla cisterna deragliata, si sentirono due o tre esplosioni e tutto diventò un immenso rogo.
Un rogo che distrusse la vita di chi era nelle case o di quanti passavano di li per caso. La conta dei morti andò avanti per mesi: tanti feriti gravi morirono negli ospedali d'Italia dove erano stati portati dopo le prime cure. Alla fine si contarono 32 vittime.
Ad un anno di distanza l’inchiesta avviata dalla Magistratura sembra ad una svolta: a causare la tragedia sarebbe stato l'asse di un carrello che si era “fratturato” e cedette all'improvviso.
A tutt’oggi risultano iscritte nel registro degli indagati 18 persone. “L’individuazione dei soggetti da sottoporre a indagine, tuttavia, non può ritenersi allo stato conclusa” come dichiarato dal Procuratore capo di Lucca, Aldo Cicala.
Tra gli indagati anche l’AD di Ferrovie, Mauro Moretti, il quale ha dichiarato: «Molto serenamente potremo a quel punto iniziare a discutere visto che fino ad oggi le nostre strutture non sono mai state interessate dalla Magistratura in maniera diretta. Ho già detto altre volte che il disastro è stato molto grave. Quindi, è ragionevole pensare che la Magistratura voglia approfondire qualsiasi cosa. Le norme impiantistiche sono molto complesse, quindi è ragionevole pensare che la Magistratura voglia fare degli approfondimenti anche con avvisi di garanzia. In fondo - ha proseguito Moretti - stiamo parlando di quelle che sono le ipotesi di reato, quindi non i reati. Noi siamo tranquilli perché pensiamo di aver fatto le cose giuste nel rispetto delle norme europee, che, non bisogna dimenticarsi, esistono e quindi non si possono tralasciare. Abbiamo verificato anche dopo Viareggio una serie di cose sulle quali gli uffici hanno inviato recentemente i risultati che hanno coinvolto non tanto e solo i nostri uffici tecnici ma soprattutto docenti universitari illustri, che hanno fatto i calcoli. Per fortuna questa cosa può essere dimostrata sulla base di calcoli matematici».
«Queste notizie allargano il cuore. Sapere che la Procura sta ottenendo dei risultati e che sta individuando i possibili responsabili ci conforta. Certo, Moretti quello che ha detto oggi poteva dirlo anche un anno fa». Così replica Daniela Rombi, del Comitato «Il mondo che vorrei», che raggruppa i familiari delle vittime della strage di Viareggio, commentando l’iscrizione nel registro degli indagati di 18 persone e le parole dell’AD di Fs. Daniela ha perso una figlia, Emanuela, 21 anni, morta dopo 42 giorni di agonia. «Certe notizie - aggiunge - non possono far star bene, ma ci aiutano. Credo nella giustizia del cielo, ma ho bisogno anche di quella terrena, anche se Emanuela non me la restituirà nessuno. Però qualcosa deve cambiare, perché non succeda più». «Quello che mi fa rabbia - conclude - è che Moretti abbia aspettato un anno per dire quelle cose. Doveva farlo subito, senza nascondersi. Spero che si sappiano presto i nomi degli indagati».
In prossimità del 29 giugno, parlando delle iniziative in programma in città per l'anniversario della strage, i Comitati che riuniscono i familiari delle vittime chiedono “No a sfilate di politici e di rappresentanti delle Fs”.
In una nota, si parla di ''mancato rispetto di accordi condivisi e sottoscritti dai Comitati sorti dopo la strage di Viareggio. Accordi che non prevedevano alcun tipo di sfilata da parte di politici.
"Il fatto che, tra i vari politici, parli anche il Ministro dei Trasporti, strenuo difensore del signor Moretti, la dice lunga sulla strumentalizzazione di basso profilo di questa manifestazione in ricordo delle 32 vittime, dei feriti, dei sopravvissuti alla strage''. Secondo quanto spiega la nota, ''anche i vertici di Fs saranno a Viareggio il 29 giugno. Una presenza di pessimo gusto: se i vertici Fs vogliono fare un gesto di solidarietà, di vicinanza, di comprensione, l'unico gesto compatibile con il prossimo 29 giugno è che se ne stiano a casa''.
Un rogo che distrusse la vita di chi era nelle case o di quanti passavano di li per caso. La conta dei morti andò avanti per mesi: tanti feriti gravi morirono negli ospedali d'Italia dove erano stati portati dopo le prime cure. Alla fine si contarono 32 vittime.
Ad un anno di distanza l’inchiesta avviata dalla Magistratura sembra ad una svolta: a causare la tragedia sarebbe stato l'asse di un carrello che si era “fratturato” e cedette all'improvviso.
A tutt’oggi risultano iscritte nel registro degli indagati 18 persone. “L’individuazione dei soggetti da sottoporre a indagine, tuttavia, non può ritenersi allo stato conclusa” come dichiarato dal Procuratore capo di Lucca, Aldo Cicala.
Tra gli indagati anche l’AD di Ferrovie, Mauro Moretti, il quale ha dichiarato: «Molto serenamente potremo a quel punto iniziare a discutere visto che fino ad oggi le nostre strutture non sono mai state interessate dalla Magistratura in maniera diretta. Ho già detto altre volte che il disastro è stato molto grave. Quindi, è ragionevole pensare che la Magistratura voglia approfondire qualsiasi cosa. Le norme impiantistiche sono molto complesse, quindi è ragionevole pensare che la Magistratura voglia fare degli approfondimenti anche con avvisi di garanzia. In fondo - ha proseguito Moretti - stiamo parlando di quelle che sono le ipotesi di reato, quindi non i reati. Noi siamo tranquilli perché pensiamo di aver fatto le cose giuste nel rispetto delle norme europee, che, non bisogna dimenticarsi, esistono e quindi non si possono tralasciare. Abbiamo verificato anche dopo Viareggio una serie di cose sulle quali gli uffici hanno inviato recentemente i risultati che hanno coinvolto non tanto e solo i nostri uffici tecnici ma soprattutto docenti universitari illustri, che hanno fatto i calcoli. Per fortuna questa cosa può essere dimostrata sulla base di calcoli matematici».
«Queste notizie allargano il cuore. Sapere che la Procura sta ottenendo dei risultati e che sta individuando i possibili responsabili ci conforta. Certo, Moretti quello che ha detto oggi poteva dirlo anche un anno fa». Così replica Daniela Rombi, del Comitato «Il mondo che vorrei», che raggruppa i familiari delle vittime della strage di Viareggio, commentando l’iscrizione nel registro degli indagati di 18 persone e le parole dell’AD di Fs. Daniela ha perso una figlia, Emanuela, 21 anni, morta dopo 42 giorni di agonia. «Certe notizie - aggiunge - non possono far star bene, ma ci aiutano. Credo nella giustizia del cielo, ma ho bisogno anche di quella terrena, anche se Emanuela non me la restituirà nessuno. Però qualcosa deve cambiare, perché non succeda più». «Quello che mi fa rabbia - conclude - è che Moretti abbia aspettato un anno per dire quelle cose. Doveva farlo subito, senza nascondersi. Spero che si sappiano presto i nomi degli indagati».
In prossimità del 29 giugno, parlando delle iniziative in programma in città per l'anniversario della strage, i Comitati che riuniscono i familiari delle vittime chiedono “No a sfilate di politici e di rappresentanti delle Fs”.
In una nota, si parla di ''mancato rispetto di accordi condivisi e sottoscritti dai Comitati sorti dopo la strage di Viareggio. Accordi che non prevedevano alcun tipo di sfilata da parte di politici.
"Il fatto che, tra i vari politici, parli anche il Ministro dei Trasporti, strenuo difensore del signor Moretti, la dice lunga sulla strumentalizzazione di basso profilo di questa manifestazione in ricordo delle 32 vittime, dei feriti, dei sopravvissuti alla strage''. Secondo quanto spiega la nota, ''anche i vertici di Fs saranno a Viareggio il 29 giugno. Una presenza di pessimo gusto: se i vertici Fs vogliono fare un gesto di solidarietà, di vicinanza, di comprensione, l'unico gesto compatibile con il prossimo 29 giugno è che se ne stiano a casa''.
2 commenti:
I PENDOLARI ITALIANI SCRIVONO A NAPOLITANO: INGIUSTA LA NOMINA DI MORETTI A CAVALIERE DEL LAVORO
Lettera aperta dei Pendolari Italiani, rappresentati dai maggiori Comitati al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Presidenza della Repubblica Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
00187 Roma
Milano, 10 giugno 2010
Illustrissimo Presidente,
Abbiamo appreso con grande stupore che lo scorso 1° giugno l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato SpA ing. Mauro Moretti è stato da Lei nominato Cavaliere del Lavoro.
Non discutiamo i risultati ottenuti da Moretti riguardo al risanamento del bilancio di FS SpA e all’avvio dell’alta velocità, ma crediamo che siano ben note a tutti le condizioni del trasporto ferroviario universale, ovvero quei treni regolamentati dai vari Contratti di Servizio stipulati con le regioni (treni regionali) o dal Contratto Nazionale per il trasporto universale a media lunga distanza (treni IC).
Nei tre anni di gestione Moretti i treni utilizzati da milioni di pendolari ferroviari italiani (il 90% dell’intero traffico ferroviario nazionale) hanno subito peggioramenti in termini di condizioni di viaggio, puntualità, tempi di percorrenza, pulizia, decoro e prezzi.
Nel nostro Paese, purtroppo, ormai viaggiano due Italie: una coccolata sulla rete ad alta velocità e un’altra vessata sulle linee tradizionali. A noi tutto ciò appare come una grave ingiustizia e, contestualmente, la nomina di Moretti a Cavaliere del Lavoro ci sembra incongruente con la finalità che dovrebbe essere alla base del conferimento dell’onorificenza, ovvero aver realizzato qualcosa a beneficio dell’intera comunità nazionale.
RibadendoLe l’infinita stima che riponiamo nella Sua figura e nel Suo ruolo, ci rimettiamo ad un Suo cortese riscontro per meglio capire le motivazioni che l’hanno indotta a tale nomina.
Ossequiosi saluti.
ANSA) - VIAREGGIO (LUCCA), 28 GIU - Il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli non partecipera' domani alle cerimonie commemorative della strage di Viareggio.
Matteoli ha preso questa decisione dopo aver saputo che i Comitati dei familiari delle vittime avevano definito la sua presenza e quella eventuale dei rappresentanti delle Fs ''sgradita''. Il ministro ha scritto al sindaco spiegando di dover ''tener conto dell'avviso contrario alla mia presenza manifestato da un comitato, seppur minoritario...''. (ANSA).
Noi aggiungiamo finalmente un minimo di decenza, ma caro Ministro le voremmo ricordare che quel Comitato "minoritario", raggruppa i familiari di quelle 32 vittime e di tutti i feriti che ancor oggi aspettano Giustizia !
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